Ladispoli, Corrado Melone: un euro ciascuno per l'acquisto di un defibrillatore • Terzo Binario News
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Riccardo Agresti, Dirigente Scolastico della scuola Corrado Melone di Ladispoli

L’arresto cardiaco è una delle principali fonti di morte in Italia ed il 70% dei casi è provocato dalla fibrillazione ventricolare. Il cuore, cioè, invece di battere regolarmente nel suo insieme, all’improvviso e senza alcun sintomo premonitore, comincia a battere senza coordinazione, come se ogni muscolo che lo compone fosse indipendente. Il risultato è che il sangue non viene più pompato regolarmente, dopo pochi secondi di mancata ossigenazione si perde conoscenza e dopo pochi minuti il cervello subisce danni gravissimi: si è clinicamente morti. Solo un intervento immediato può salvare chi subisca una fibrillazione ventricolare, per ogni minuto trascorso le probabilità di successo decadono del 10%. Il metodo è quello di attuare il “massaggio cardiaco”, noto come “BLS” (Basic Life Support), o defibrillando il cuore con una scarica elettrica.

L’arresto cardiaco è spesso istantaneo, senza alcun segno premonitore e colpisce chiunque indifferentemente, anche persone perfettamente sane, che siano esse atleti o sedentari, giovani o anziani. È molto importante che il maggior numero di persone sappia come attuare la BLS o utilizzare un defibrillatore (occorre un corso specifico che tutte i componenti le forze dell’ordine, oltre a medici e paramedici hanno svolto), ma ovviamente sarebbe bene che tutti lo seguissero: si potrebbero così salvare tante vite, spesso giovani.

In un luogo come la Scuola, dove si ritrovano per otto ore al giorno oltre mille ragazzi è sciocco non pensare di premunirsi per affrontare un caso di arresto cardiaco, tuttavia lo Stato non fornisce fondi a sufficienza per dotarsi di un defibrillatore perché la politica degli ultimi governi è stata quella di abbassare le tasse, senza le quali non è possibile sostenere la spesa pubblica. Risultato: se a scuola si dovesse avere un caso di fibrillazione cardiaca, il ragazzo o il bambino o il lavoratore verrebbe consegnato morto o con gravissimi danni celebrali all’ambulanza che, dal momento del verificarsi dell’arresto al suo arrivo, impiega almeno 10 minuti per giungere a scuola.

La “Corrado Melone” è comunque una delle Scuole più attente alla sicurezza dei giovani che la frequentano. Durante un corso di disostruzione pediatrica, indirizzato ai genitori, fra le questioni poste a chiarimento delle manovre di salvataggio (in questo caso molto semplici e risolutive e per questo il corso si sta svolgendo indirizzandolo anche a tutti i ragazzi della Scuola) è venuto fuori il discorso della prevenzione. Il dottor Paolo Di Vincenzo e gli operatori della “Salvamento Academy”, che hanno offerto gratuitamente queste lezioni, hanno così lanciato l’idea di una raccolta fondi per l’acquisto di un defibrillatore per la Scuola: versando un euro ciascuno si potrebbero raccogliere oltre mille euro sufficienti all’acquisto di un piccolo defibrillatore.

Se il modo di pensare di popoli più civili è quello di prevenire gli incidenti, in Italia spesso non si guarda oltre il proprio naso: si risparmia nell’immediato e si confida nella buona sorte, sperando che una cosa simile capiti ai figli di altri e non al proprio. Ecco allora che si preferisce non pagare le tasse, perché tanto scuole, ospedali ed infrastrutture pubbliche potrebbero non esserci utili. Nel Paese in cui hanno tanto successo le lotterie, non si prendono in considerazione le “lotterie al contrario” quelle in cui versando un euro ho la certezza di non avere conseguenze in caso di fibrillazione, molti invece rischiano la vita del figlio, ma avranno risparmiato un euro! Questo modo di pensare è piuttosto strano: si preferisce la lotterai in cui si perde una piccola somma nella speranza di averne una molto più grande, piuttosto che perderne, ma avendo la certezza che in caso di fibrillazione il proprio figlio sarà salvo.

Occorre però ammettere che questo non è il caso dei genitori della Melone, infatti in gran numero stanno aderendo alla raccolta di un euro ciascuno per procedere all’acquisto di un defibrillatore da posizionare a scuola ed anzi molti stanno donando più di un euro. In realtà ne occorrerebbe uno per piano per diminuire il tempo dell’intervento, ma certamente sarà un grande risultato se si riuscirà ad acquistarne uno. Speriamo di non averne mai bisogno, ma almeno sappiamo che, se mai dovesse accadere, avremo salvato un ragazzo e non sarà accaduto che per risparmiare un (ormai per molti non più “misero”) euro, avremo ucciso un giovane.

Pubblicato domenica, 15 Febbraio 2015 @ 17:56:52     © RIPRODUZIONE RISERVATA