Il registro • Terzo Binario News

brunetti-300Il caldo sta scemando e tutto si raffredda, in politica però alcuni argomenti rimangono caldi, o almeno alcuni provano a mantenerli tali, uno di questi è quello delle unioni civili, il premier Renzi ha sempre affermato che entro la fine dell’anno ci sarebbe stata la legge definitiva, ma solo dopo la pausa estiva si è vista una certa accelerazione dei tempi con l’intento di non allungare troppo l’iter legislativo, ma visto il duro scontro politico, senza esclusioni di colpi che ha visto fronteggiarsi il ministro Alfano e il PD, con quest’ultimo in netta difficoltà a far quadrare le fila, a causa di una serie di correnti interne, non molto distanti dalle posizioni di Alfano, che in definitiva fanno pensare che il finale sia tutt’altro che scritto.

A Ladispoli le cose erano iniziate circa nei primi mesi del 2013; come al solito c’era “fermento”, si era in ritardo rispetto a Empoli, Milano, Roma, e altri circa 130 comuni che come noi erano o sono “virtuosi”, ma si pensava che prima dell’estate tutto sarebbe andato a buon fine, non tutti erano d’accordo, ma questo, secondo l’assessore alla cultura Francesca Di Girolamo promotrice dell’iniziativa, poteva essere superato, quello che non si superò erano i classici argomenti di priorità maggiore che uno dopo l’altro hanno retrocesso il registro delle unioni civili, a fanalino di coda di una miserevole classifica delle priorità mancate.

Dal 2013 ad oggi i tentativi non sono finiti, si è tentato e ritentato, ma la classifica degli obiettivi ha registrato sempre un misero ultimo posto nella classifica delle priorità del comune Ladispolano.
Eppure a Ladispoli il fermento non manca, fermenta tutto, nel tino comunale il vino etilicamente forte ci inebria e tutti siamo convinti che in un comune piccolo come il nostro, tutto possa essere fatto in modo veloce e semplice, ma poi passata la sbronza, ci tocca constatare amaramente che le occasioni perse sono tante e il trend non accenna a cambiare, questa come altre era una bella occasione per dare in anticipo un segnale di civiltà, si potevano anticipare i quindici anni che forse lo stato italiano ci metterà definitivamente a colmare questo gap nei confronti delle coppie di fatto e prepararci per il passo successivo, che e quello dei matrimoni gay e quindi il riconoscimento della famiglia reale che ben si differenzia dalla costritta famiglia tradizionale.

Tutto questo non è accaduto forse perché Ladispoli “virtuosismi” a parte non si distanzia molto dallo stivale italico a cui appartiene che per questi argomenti a volte ha dato il peggio di sè, con polemiche feroci, giochi politici meschini, con i partiti più progressisti in netta contrapposizione con la solita destra, che riusciranno solo a ritardare una svolta civica, che non potrà comunque essere fermata, questa volta anche con l’aiuto del parlamento europeo che con una risoluzione ha di fatto sancito la non restrittiva definizione di famiglia, garantendo così i diritti per tutte le persone senza distinzione di sesso.

Non ci resta quindi che aspettare, una sperata e agognata legge nazionale, senza non aver firmato il registro delle occasioni perse.

Pubblicato venerdì, 11 Settembre 2015 @ 19:59:05     © RIPRODUZIONE RISERVATA