Quattro persone identificate dai carabinieri della stazione Roma Eur. Quattro soggetti che potrebbero essere i presunti autori del pestaggio ai danni di una coppia gay avvenuto a Roma lo scorso weekend. Cintate, pugni, calci contro due ragazzi. Il tutto in zona Eur, all’altezza di via di Val Fiorita. I quattro soggetti in questione sarebbero stati riconosciuti dalle vittime. A seguire, verrà inviata un’informativa alla Procura.
La denuncia del Gay center
In un video il Gay Center aveva denunciato l’aggressione omofoba subita dai due ragazzi. In pratica, i due stavano attraversando la strada mano nella mano. A un certo punto, un’auto taglia la strada e si ferma. “Un grido di uno dei due ragazzi, spaventato, ha scatenato la violenza. Quattro persone (tre uomini e una donna) sono scese dall’auto e li hanno picchiati, gridando insulti omofobi, senza che nessuno intervenisse, se non per filmare l’accaduto. Antonio è stato colpito con una cintura, calci e pugni, mentre la donna ha colpito entrambi alla testa. Nonostante molti testimoni, nessuno è intervenuto fino a quando qualcuno ha fermato gli aggressori”.
“Dopo essere andati al pronto soccorso – dicono dal Gay center – le vittime hanno deciso di denunciare l’accaduto alla polizia e hanno chiamato Gay Help Line 800 713 713, contact center antiomobitransfobia, per ricevere supporto legale. Hanno raccontato di essersi sentiti in trappola quando gli aggressori hanno visto che si tenevano per mano e hanno iniziato a gridare “froci”, dichiarano le vittime.
“Non possiamo più accettare di vivere in una società dove la violenza, come quella che abbiamo subito, è ancora una triste realtà. Io e il mio ragazzo ci teniamo a lanciare un messaggio contro ogni tipo di aggressione. Siamo stanchi di dover avere paura di passeggiare mano nella mano, di guardarci continuamente alle spalle, di vivere con l’ansia costante di essere vittime di atti insensati. Pur non essendo attivisti di professione, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tale brutalità. Oltre al dolore fisico del pestaggio, ci ha ferito profondamente l’indifferenza di chi ha assistito alla scena. Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l’accaduto e pubblicarlo sui social, beffandosi del nostro dolore. Rivedendo il video, siamo rimasti sconvolti dalla ferocia con cui siamo stati attaccati, senza che nessuno temesse le gravi conseguenze che un simile gesto poteva avere”.