I topi d’appartamento della Capitale si rivolgevano a lui: dietro laute ricompense forniva “accessi” per aprire anche le più sofisticate serrature
“Non rubo, non entro nelle case e non sono interessato a gioielli e preziosi”. Questo è quanto avrebbe detto, invece, agli agenti della Polizia di Stato del commissariato Vescovio il 50enne georgiano quando lo hanno fermato, ma in realtà le informative in possesso degli investigatori contengono ben altro.

Infatti, è a lui che si rivolgono i ladri di appartamento della Capitale per ottenere in pochi giorni la chiave, dietro laute ricompense, che permette loro di accedere con estrema facilità nelle case dei romani al fine di svaligiarle. È stato a seguito di un servizio mirato da parte degli investigatori, ormai da tempo sulle sue tracce, a mettere fine alla ‘carriera’ del georgiano. Infatti, dopo una serie di pedinamenti, durante i quali gli agenti del commissariato Vescovio hanno studiato le mosse e le abitudini dello straniero, nella giornata di ieri, al termine di un servizio di appostamento, sono intervenuti bloccandolo. Erano da poco trascorse le 13 quando i poliziotti hanno notato il sospettato parcheggiare la sua autovettura nella zona del quartiere Africano. Subito dopo, zaino in spalle, è sceso per incamminarsi con passo svelto e deciso in direzione di uno stabile di viale Libia. Il 50enne, giunto dinnanzi ad un portone, dopo essersi guardato intorno con fare circospetto, ha estratto dalla tasca un oggetto metallico – probabilmente una chiave adulterina -, lo ha aperto accedendo all’interno.

Immediato quindi l’intervento degli agenti che lo hanno subito fermato e perquisito, controllando il contenuto dello zaino che aveva al seguito, dove hanno rinvenuto una potente smerigliatrice elettrica, grimaldelli, lame artefatte di chiavi del tipo ‘europea’ ed altri attrezzi specifici. Identificato per un georgiano di 50 anni, gli agenti hanno quindi perquisito anche la sua abitazione all’interno della quale hanno rinvenuto consistente materiale racchiuso in due valigie, ovvero delle modernissime attrezzature per la duplicazione di chiavi, capaci di aprire le più diffuse e sofisticate serrature in commercio. Dopodiché l’uomo, che annovera diversi Alias, è stato condotto negli uffici del commissariato Vescovio e successivamente in quelli della Polizia Scientifica per ulteriori riscontri. Ed è stato proprio a seguito di queste verifiche che gli agenti sono riusciti a risalire alla sua vera identità ed a scoprire che lo stesso era destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di rapina aggravata. Infatti, l’uomo è risultato essere l’autore di una rapina aggravata commessa in zona Guidonia Montecelio lo scorso 23 aprile. Terminati gli accertamenti l’uomo è stato denunciato per il possesso di attrezzi atti allo scasso ed il tentato furto in abitazione e in seguito tradotto in carcere in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria.