“Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”.
Chi non ricorda questa frase del celebre film “L’attimo fuggente” dove l’indimenticabile Robin Williams interpretava un docente di letteratura votato ad insegnare ai propri allievi a vivere ogni momento senza rimorsi?
La frase è tratta dal libro “Walden ovvero Vita nei boschi“ dello scrittore, filosofo e poeta americano Henry David Thoreau. All’età di ventotto anni,Thoreau lascia la sua città per stabilirsi in una capanna che lui stesso costruì vicino al lago di Walden nel Massachusetts. Qui l’autore per due anni si immerge nei ritmi della natura e descrive in modo minuzioso la sua vita nei boschi. Protagonista del libro è il rapporto tra uomo e natura che genera benessere fisico e spirituale perché l’esplorazione del mondo del bosco coincide con quella interiore.
Ispirandosi all’autore e all’opera, la professoressa Valentina Bettini, docente di lingua e letteratura inglese nell’Istituto Mattei di Cerveteri, ha elaborato una proposta progettuale per rispondere all’Avviso Pubblico del Programma Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027 emanato dalla Regione Lazio. Il progetto è stato valutato positivamente e la scuola si è aggiudicata i fondi per la realizzazione di un soggiorno formativo di valore didattico e culturale significativamente denominato: “Walden – arte e vita nei boschi”.
Per sei giorni venticinque studenti delle classi terze dell’Istituto hanno soggiornato presso il Casale Marzapalo della Riserva Naturale Monte Rufeno, un antico monastero adibito a Casale Colonico e situato nel cuore della Riserva, un luogo privilegiato per svolgere attività nel bosco.
In linea con la poetica espressa in Walden, incentrata sull’esaltazione del bosco che aiuta a conoscersi meglio, a migliorarsi e a migliorare la società in cui viviamo, la permanenza degli studenti è stata organizzata su tre diverse tipologie di attività.
La prima, naturale e sensoriale, ha portato alla scoperta e conoscenza della diversità biologica della Riserva ed alla promozione di un rapporto con la natura di tipo esperenziale e sensoriale. L’uomo con azioni sconsiderate distrugge la natura. Il suo compito, invece, è tutelarla stabilendo il limite massimo oltre il quale non deve andare per avere patrimoni ambientali da lasciare ai posteri. Ma questo risultato si può ottenere solo con la nascita di una responsabilità morale finalizzata alla conservazione della natura.
Non è mancato il trekking nei sentieri della Riserva. Camminare nella natura, infatti, rappresentava per Thoreau un’attività dello spirito connessa all’apprezzamento della natura in cui riusciamo a ritrovare noi stessi fuggendo dal disorientamento del quale siamo vittime.
La seconda sezione è stata quella artistica e teatrale che ha portato ad attività di espressività corporea e vocale, di recitazione e mimo in dialogo con la natura, attività teatrali di collaborazione per connettere il corpo e la voce con il mondo naturale, favorire la collaborazione e l’ascolto dell’altro.
Una terza fase ha riguardato l’aspetto professionale e manuale, un percorso di socialità e valorizzazione del tempo vissuto insieme fatto di momenti di cooperazione e confronto. Sono nati laboratori per promuovere la conoscenza pratica e teorica di mestieri artistici e tecnici, riscoprire la manualità e la creatività del lavoro, ma, soprattutto, unire il gruppo in un progetto collettivo.
L’Istituto Mattei di Cerveteri come comunità educante contribuisce già da tempo a dare vita ad esperienze finalizzate alla crescita della persona e, nel rispetto delle politiche europee in merito alle crescenti problematiche ambientali, vengono progettate tecniche di insegnamento innovative che portino nella quotidianità a comportamenti responsabili e rispettosi dell’ambiente in cui si vive.
Alla fine del soggiorno gli studenti hanno racchiuso la loro esperienza in queste parole: “È vero, come scrive Thoreau, l’uomo non ha l’abitudine di trattare se stesso con clemenza, di ascoltarsi, ma in questi pochi giorni ci è stata data la possibilità di ascoltare, ascoltarci ed essere ascoltati. Raramente abbiamo tempo di concederci momenti del genere tra le nostre routine, tutte diverse, ma tutte così frenetiche. Abbiamo vissuto un’esperienza al di sopra delle nostre aspettative. Ogni momento è stato memorabile e doverosi sono i ringraziamenti a chi ha reso possibile tutto ciò, ma un ringraziamento speciale lo merita la natura che ci ha ospitato”.
Gabriella Colonna