Vona sul circo a Ladispoli: "Si poteva bloccare, ecco perché" • Terzo Binario News

“Facciamo chiarezza sul fenomeno dei circhi equestri.

Mettiamo per il momento da parte ( in attesa che vengano espletate le indagini in corso) l’episodio del leone uscito dall’area circense e delle modalità con cui è stata affrontata la situazione.

Meno contingente e più importante è cercare di capire perché continuano a esiste i circhi con animali, ormai vietati in tantissimi Paesi.

Leggi e regolamenti: La legge n 337 del 1968 all’art. 1 recita che i circhi equestri svolgono una funzione sociale e di conseguenza, nei successivi articoli, va a obbligare i comuni a indicare aree a disposizione dei circensi. Sono passati 55 anni da allora, oggi siamo più informati e a nessuno sano di mente passa per la testa che gli animali sfruttati nei circhi siano educativi! Ma a parte il discorso etico c’è da considerare anche i bisogni etologici deli animali stessi.

Una recente ricerca scientifica pubblicata nel 2022 su Journal of Animal Behaviour and Biometeorology (“Circus Animal Welfare: analysis through a five domain approach” realizzata da Rojas et al.) ha affermato che “I bisogni biologici degli animali selvatici ospitati nei circhi non sono sempre soddisfatti, a causa di diete inadeguate, spazi abitativi ridotti, interazioni sociali carenti e manipolazioni che li predispongono a sviluppare stereotipie (comportamenti anormali) e ad alterare gli stati mentali a causa dello stress cronico.

Una legge anacronistica quindi, che la politica ha il dovere di rivedere completamente. Negli ultimi 4 anni sono state fatte due leggi delega che davano al ministro dello spettacolo il compito di emanare entro un anno un decreto attuativo per la graduale eliminazione dell’utilizzo di animali nei circhi. Entrambe le occasioni sono andate perse per inadempienza dei ministri di turno!

Ma andiamo a vedere se è vero che i Comuni non possono far nulla per impedire lo svolgimento di spettacoli con animali. Vero che la legge nazionale dice che i comuni devono individuare l’area per gli spettacoli viaggianti, MA NON DICE CHE DEVE ESSERE SEMPRE A DISPOSIZIONE DEI CIRCHI! E su questo le amministrazioni comunali possono fare molto per disincentivare le richieste di attendamento per chi utilizza animali.

Ladispoli nel 2014 si era dotata di un regolamento avanzatissimo che, se fatto rispettare, avrebbe azzerato l’interesse dei circensi con animali. Si era limitato al minimo il tempo di possibilità di attendamento e previsto controlli seri sul rispetto dei regolamenti comunali in materia di pubblicità e controlli sanitari e previdenziali sul personale utilizzato. Purtroppo questo regolamento non sempre è stato applicato e fatto rispettare da chi era deputato a farlo, ma era comunque una base su cui lavorare per renderlo efficace.

Nel 2018 il nuovo regolamento, elaborato e approvato dall’attuale Amministrazione, sorda ad ogni richiesta di modifica, andava ad allargare le maglie. (quando lo hanno votato il sottoscritto protestava dalle tribune e veniva espulso, ndr. giustamente a termini di regolamento, dall’aula e accompagnato fuori dalla polizia municipale).

Insomma la legge 337 del ’68 deve essere rivista sicuramente, ma nell’attesa che avvenga, i Comuni attenti possono limitare lo svolgimento di spettacoli con animali, BASTA VOLERLO DAVVERO! Inoltre nel procedimento per esaminare le domande dei circhi equestri i Comuni, come previsto dalla legge , DEVONO coinvolgere, in qualità di realtà potenzialmente con interessi contrastanti, le associazioni animaliste del territorio.

Chiudo con una precisazione su quanto è stato detto riguardo al ricorso al TAR del 2017. Il diniego dell’Amministrazione all’attendamento del circo è stato fatto dagli uffici competenti in modo improvvisato e senza alcun fondamento normativo valido”.

Vincenzo Vona

Pubblicato venerdì, 17 Novembre 2023 @ 14:23:02     © RIPRODUZIONE RISERVATA