Oggi prima votazione per il nuovo Presidente della Repubblica • Terzo Binario News

Parlamento riunito in seduta comune con un rigido protocollo anti-covid per eleggere il successore di Sergio Mattarella 

Il giorno più atteso dal Parlamento italiano è arrivato. Oggi, lunedì 24 gennaio, a partire dalle ore 15:00 le due Camere si riuniranno in seduta comune, seppur contingentata, per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica Italiana. 

Parlamentari e grandi elettori regionali sono chiamati al voto per nominare il successore di Sergio Mattarella, al passo d’addio dopo un settennato durante il quale si è contraddistinto per pacatezza e forte senso dello Stato. 

Si tratta della prima elezione nella storia della Repubblica Italiana in cui l’ufficio di presidenza è chiamato a stilare un particolare protocollo di sicurezza. 

Come noto, l’elezione del Presidente della Repubblica avviene con il Parlamento in seduta comune all’interno della Camera di Palazzo Montecitorio, scelta perché più capiente e maggiormente adatta ad ospitare in contemporanea tutti gli oltre 1000 grandi elettori, ovvero i 945 parlamentari, più gli elettori regionali e i Senatori a vita. 

Quest’anno, causa la variante Omicron della pandemia da covid-19 la situazione sarà ben diversa. Ingressi scaglionati, per un massimo di 50 parlamentari alla volta. Si svolgerà una sola votazione al giorno e l’accesso sarà consentito solo ed esclusivamente indossando una mascherina FFP2 e se in possesso di un “Green Pass Base”, ovvero quello che necessita solamente del tampone. 

Si svolgerà una sola votazione al giorno e non più due, ovvero una al mattino e una alla sera, come accaduto in passato. Secondo il protocollo stilato da Palazzo Montecitorio all’interno dell’emiciclo non potranno entrare più di 200 persone contemporaneamente tra aventi diritto al voto e personale. 

Abolito anche lo storico “catafalco” della votazione, quella copertura presente sotto lo scranno più alto dell’Aula dove i parlamentari potevano esprimere la propria preferenza in segreto. Saranno allestite infatti quattro cabine elettorali dotate di areazione necessarie a sanificare il posto. Inutile dirlo, obbligatoria la sanificazione delle mani. 

Unico momento in cui sarà consentita la capienza massima in Aula, è in occasione del giuramento del nuovo Presidente. Sarà garantito l’accesso però solamente tramite un tampone antigenico di terza generazione effettuato la mattina stessa.

Risolto anche il rebus sul voto dei parlamentari positivi al COVID: voteranno in maniera scaglionata nel parcheggio esterno di Palazzo Montecitorio. Dovranno seguire un rigido protocollo imposto dalla Camera e la loro uscita dall’isolamento sarà debitamente comunicata alla Prefettura.

Politicamente si giunge alle votazioni in un clima di forte disaccordo. 

Fino a poche ore fa il nome principale era quello del leader dei moderati e di Forza Italia Silvio Berlusconi. Nonostante l’ex Presidente del Consiglio sembrava potesse godere di una ampia convergenza in primis da Forza Italia e a seguire da Fratelli d’Italia e la Lega di Salvini, con quest’ultima che ha manifestato non pochi segni di ripensamento, proprio nella serata di sabato è giunta la sua rinuncia alla candidatura.

Ma non si escludono ovviamente colpi di scena, ai quali il Cavaliere ha ben abituato negli ultimi 25anni. 

Dopo silenzi e tentennamenti risale prepotente la figura di Mario Draghi, attuale Premier, che sembrerebbe essere il nome sul quale le forze di tutti gli schieramenti siano disposti a convergere.

Altra candidatura spuntata la scorsa settimana, finora l’unica ufficiale, è quella del magistrato Paolo Maddalena, proposto dal Gruppo Misto. Paolo Maddalena, nato a Napoli il 27 marzo 1936, è un giurista, magistrato e accademico italiano, giudice costituzionale e VicePresidente fino al 2011 della Corte Costituzionale. Un nome quello di Maddalena che potrebbe raccogliere anche importanti sostegni non preventivati.

Pressoché tramontate, se non totalmente, le ipotesi di vedere per la prima volta una Donna al Quirinale. Nessuna traccia infatti delle ipotesi ventilate nei giorni scorsi riguardanti Maria Alberti Casellati, già prima Presidente del Senato Donna, e Letizia Moratti, ex Sindaca di Milano.

Ma tutto per ora è in alto mare. Con certezza quasi matematica, sembra che le prime chiame, si concluderanno con una “vittoria” della scheda bianca. 

Intanto una piacevole nota di colore approvata dal Presidente Roberto Fico. Un modo per stoppare finalmente il triste fenomeno delle “schede segnate” per l’elezione del Capo dello Stato. In fase di scrutinio, il Presidente della Camera si limiterà a pronunciare solo il cognome di chi riceve il voto, senza nome di battesimo, abbreviazioni, appellativi alternativi o creativi. Insomma, i parlamentari non potranno più farsi riconoscere scrivendo “cognome e nome” oppure “cognome e nome puntato” e viceversa. Il Presidente leggerà soltanto il cognome.

La Redazione di Terzobinario.it continuerà a seguire le operazioni di voto fino all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

Pubblicato lunedì, 24 Gennaio 2022 @ 09:43:07     © RIPRODUZIONE RISERVATA