Ladispoli, campo scuola naturalistico per gli studenti della Corrado Melone • Terzo Binario News

Classe I H (tempo prolungato) Istituto “Corrado Melone” di Ladispoli

Il 19 e 20 aprile, noi ragazzi della prima H e della prima I, insieme alla 4A della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone”, ci siamo recati a Sabaudia per il nostro campo scuola ludico-sportivo. Il viaggio è stato divertente e abbiamo cantato e scherzato per tutto il tempo (senza i cellulari, in quanto li avevamo consegnati ai docenti). Siamo giunti al Parco Nazionale del Circeo dopo circa 4 ore di viaggio e lì abbiamo conosciuto gli animatori che ci avrebbero accompagnato per l’intera durata del campo. Dopo esserci presentati e rifocillati, ci siamo inoltrati nella foresta rimasta intatta dopo la bonifica della palude pontina. Mentre camminavamo ci hanno detto che se restavamo in silenzio potevamo incontrare un personaggio molto interessante, un principe – cavaliere dal grande cuore e coraggioso, di nome Erold … ed infatti il personaggio è comparso e, dopo esserci disposti in cerchio, abbiamo ascoltato il principe Erold che ci ha raccontato la storia del “cuore oscuro” catturato da Mogor (l’orco) che aveva messo i popoli degli Hobbit, dei Nani e degli Elfi in conflitto tra loro. Infatti questi tre popoli, avevano vissuto in pace fino al giorno in cui il cuore nero non aveva portato fra loro un odio inutile. Il nostro compito era ora quello di recuperare “il cuore oscuro” in modo da fermare questa stupida guerra. Ci siamo divisi in gruppi rimanendo molto attenti agli orchi, che ci potevano attaccare. Se ci colpivano, magari perché non eravamo stati bravi a mimetizzarci fra gli alberi, i cespugli o i sassi, si perdeva “un punto vita” (in tutto ne avevamo a disposizione solo quattro). Tra tutti gli orchi, Mogor era il più terrificante e quando appariva ci metteva davvero paura!

Prima di pranzo abbiamo cominciato a rafforzare delle capanne già pronte o costruirne di nuove: è stato divertente spezzare i vari rami in diverse misure secondo l’utilità, spesso dovevamo essere in più persone per riuscire a creare i vari ambienti della capanna. Finito il lavoro ogni gruppo ha pranzato all’interno della proprio rifugio. Successivamente ogni gruppo con il proprio animatore ha svolto varie prove. La prima consisteva nel camminare in equilibrio su una corda ed arrivare dall’altra parte, ma il punto più difficile di questa prova è che venivamo divisi in due squadre ed entrambe dovevano farcela e bisognava trovare un metodo per raggiungere l’obiettivo. La seconda era una prova di fiducia: si era a coppie, uno dei due si bendava e l’altro l’avrebbe guidato per il sentiero … guidare non era per niente facile perché non solo dovevi stare attento a dove mettevi i piedi, ma anche a dove li metteva il tuo compagno! Arrivati a metà percorso si scambiavano i ruoli. La terza invece si basava sul gioco di squadra e sul saper ascoltare e rispettare le idee degli altri: prenderci tutti per mano e scavalcare una corda messa in tiro tra due alberi, restando sempre uniti e non toccando mai la corda, altrimenti saremmo dovuti ripartire da capo. Purtroppo questa prova non siamo riusciti a superarla, forse non siamo ancora abbastanza maturi da rispettare quello che pensano gli altri. Di seguito abbiamo fatto un gioco/prova: dovevamo tradurre un messaggio degli orchi e dovevamo farlo a coppie; crediamo che questa sia stata la prova più difficile e paurosa della giornata: mentre si cercava questa traduzione, in giro c’erano gli orchi e, se ti muovevi davanti a loro, rischiavi di perdere un punto!

Verso le cinque del pomeriggio ci siamo diretti in albergo, l’hotel Zefiro di Sabaudia, per sistemarci e andare a cena, ma prima ci siamo ritrovati in una sala dell’hotel per scrivere pensieri e commenti sulla giornata appena trascorsa. Finalmente siamo andati a cena, al ristorante dell’albergo, dove ci hanno servito una amatriciana, poi patatine fritte e un hamburger e, per frutta, una ricca macedonia. Sazi siamo stati un po’ in giardino, alcuni hanno giocato a pallavolo e altri si sono riposati sulle scale. Tutti stremati, stanza per stanza, siamo andati a dormire cadendo subito in un sonno profondo.

Finita questa bella notte stellata, esattamente alle sette e mezza, siamo andati a fare colazione, c’era un buffet con una vasta scelta: ciambellone di vari tipi, al cioccolato o normale, biscotti, crostata alla nutella o alla marmellata, invece per quanto riguarda da bere c’erano succhi di arancia normale o rossa, latte caldo o freddo e caffè per i grandi.

Terminata la colazione abbiamo provato a tradurre il messaggio degli orchi. Dopo un’oretta é arrivato il pulmino che ci ha portato al centro di Sabaudia. Là ci hanno suddiviso in due gruppi e, sotto la supervisione o dei grandi, dovevamo superare delle prove: la prima era di arrivare a duecentocinquanta anni con l’età degli abitanti di Sabaudia, la seconda era farsi un “selfie” con un abitante anziano e uno giovane, la terza era farsi una foto davanti a un monumento del luogo (noi ad esempio abbiamo scattato una foto davanti alle tre statue rappresentanti “Ulisse che guarda il cielo, la terra e l’orizzonte”); le ultime due erano di farsi raccontare la storia di Sabaudia e di barattare un oggetto con tre di valore superiore; noi non siamo riusciti a fare solo l’ultima sfida per mancanza di tempo. Dopo questa ricerca di conoscenza del luogo e dei suoi abitanti, la guida ci ha condotto verso il lago per svolgere l’attività sul “dragon boat”; ma prima abbiamo fatto merenda con delle crostatine assortite.
Con la nostra imbarcazione, sotto la guida di Erold, abbiamo navigato per il lago, fino a trovare l’indizio che avrebbe permesso di sconfiggere Melgor, il protettore del cuore oscuro. Siamo riusciti a coordinarci nella navigazione perché nei giorni precedenti la nostra professoressa di scienze motorie ci aveva fatto allenare all’uso della pagaia tutti insieme, cosa che poi abbiamo ricordato sul posto prima di salire a bordo: lavorare insieme e stare in gruppo rende tutti più forti del singolo: se no avessimo imparato a pagaiare insieme, non saremmo mai riusciti nemmeno a muoversi dal punto di partenza.

Dopo aver pranzato mangiando dell’ottima pizza, siamo arrivati sul campo di battaglia, dove era presente il nostro nemico. I tre popoli si sono separati e tre partecipanti, uno per ogni gruppo, sono entrati nel campo; alcuni sono entrati ma subito usciti per la paura, altri sono rimasti e sono riusciti a recuperare tutte le fasce che indebolivano Melgor.

Una volta finito questo step siamo passati al successivo: dovevamo recuperare delle palline dove dentro c’era il cuore oscuro, e proprio una ragazza della IH, la nostra classe, é riuscita a farlo.

Dopo questa avventura ci siamo confrontati su quanto appreso durante le giornate passate insieme. Abbiamo così imparato che nella vita di tutti i giorni esistono orchi, che rappresentano le persone cattive o che si comportano male, ma anche che esistono i cavalieri, che simboleggiano le persone buone. Un’altra cosa importante appresa è che nella nostra vita tutti, almeno una volta, siamo stati degli orchi e che lavorare insieme è sempre vincente.

I motivi per il quale i professori con gli istruttori del campo scuola ci hanno fatto sperimentare questa esperienza del tutto basata sul rispetto nei confronti della natura erano molteplici: comprendere che cosa vuol dire fidarsi del compagno, lavorare in squadra rispettando le idee altrui e trovare una soluzione comune, senza litigare e dando l’opportunità a tutti di esprimersi.

Finita questa discussione i professori hanno premiato noi ragazzi con dei dolciumi, perché abbiamo lasciato le nostre camere d’albergo in perfetto ordine.
A termine di questa stupenda giornata siamo saliti in pullman, dove ci siamo divertiti e abbiamo scherzato fra di noi, giocando e parlando di quello che abbiamo vissuto.
Comunque, sia andata, bene o male, con feriti o no, questa é stata un’esperienza da non perdere e consigliabile a chiunque voglia passare delle giornate immerso nella natura, senza la connessione a internet. Per molti di noi era la prima esperienza fuori casa e nonostante tutto ci siamo sentiti a nostro agio. È stata proprio bella questa uscita, piena di divertimento e ricca di emozioni per tutti!

Pubblicato sabato, 26 Maggio 2018 @ 15:45:41     © RIPRODUZIONE RISERVATA