Ancora una sala gremita per la presentazione del libro di Cristiana Cerroni “La Bambina di neve”, dopo quella al Polo Culturale di Tolfa, è stata la sontuosa aula nobile del palazzo Camerale di Allumiere.
Al tavolo dei relatori a gestire l’incontro sempre il professor Eugenio Bottacci che ha introdotto i saluti del sindaco Luigi Landi, della presidente della Fidapa Tolfa Giuseppina Esposito, gli interventi di Rosella Pierini, insegnante, e Cristiana Vallarino, giornalista, alternati dalle voci di Rosanna Perfetti e Alessandra Ercolani, che hanno letto – oltre a brani del volume – la recensione del libro del professor Antonio Passaro. A chiudere l’incontro, la stessa autrice che poi si è trattenuta per il firmacopie.
Ad ascoltare una platea attenta, fra cui molte insegnanti che sono state colleghe della Cerroni, il pool dell’associazione “Femminile, plurale”, ed anche alcuni giovanissimi, studenti della media inferiore. Una presenza significativa, soprattutto alla luce delle intenzioni (supportate da alcune richieste di scuole già arrivate) dell’autrice di poter portare il suo libro in classe. E questo affinchè ai ragazzi si faccia sentire la voce di chi ha subito nella sua vita atti di bullismo per il solo motivo di essere “diversa”.

La Cerroni è albina, nata oltre 50 anni fa, quando l’albinismo era ancora poco conosciuto e spiazzò i suoi genitori, anche il padre medico a Tolfa. La sua infanzia e adolescenza furono quindi davvero difficili, ma lei – soprattutto dopo l’incontro con Luigi Cancrini, eminente psicologo – ha fatto tesoro delle esperienze e, con l’aiuto di amiche preziose (in primis Rosella Pierini, raccontata nel libro come Renata) ha messo a frutto la sua intelligenza, laureandosi in materie letterarie e dedicandosi a un lavoro appagante come insegnante di sostegno nella scuola coi bambini disabili. La facilità con cui la Cerroni ha messo su pagina la sua storia, in una narrazione certo coraggiosa, che ha appassionato molti che l’hanno già letta, è chiaro segnale che adesso è pronta a cimentarsi in un’altra opera, magari più di fantasia, abbandonando la vena autobiografica.
Intanto la promozione de “La bambina di neve” dovrebbe continuare a fine mese a Civitavecchia.