La comunicazione del procuratore capo di Civitavecchia Alberto Liguori
“Siamo a Fregene, intorno alle 7,00 del mattino del 15 maggio, il figlio della signora Stefania Camboni, di rientro dal lavoro trovava la madre riversa per terra nei pressi del letto matrimoniale della stanza al secondo piano (mansarda) dell’abitazione, coperta da cuscini, con numerose tracce di sangue.
Immediata la chiamata ai Carabinieri di Fregene.
Sul posto, la p.g. operante (N.o.r. C.c. Ostia e C.c. Fregene) aveva modo di constatare, insieme al medico legale nel frattempo accorso sul posto, sul torace della donna numerosi colpi inferti con arma da taglio tali da provocarne la morte.
L’esito degli accertamenti investigativi allo stato delle indagini.
La vicenda di sangue è allarmante e di eccezionale gravità: gli esiti delle prime attività investigative hanno confermato l’aggressione violenta in danno di una donna di cinquantotto anni, residente in Fregene.
I primi elementi raccolti, per gravità, precisione e concordanza, hanno varcato la soglia della gravità indiziaria nei confronti della compagna del figlio della vittima, di 30 anni, poi fermata prima della mezzanotte per omicidio aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. Le indagini proseguono al fine di riscontrare il suo narrato per addivenire alla ricostruzione integrale dell’omicidio e all’individuazione del movente e di eventuali responsabilità di altri soggetti.
La prova dichiarativa raccolta.
- La sera del 15 maggio, la cena è stata consumata insieme, figlio della vittima, compagna e la signora Camboni. Il primo, lascia l’abitazione per ragioni di lavoro, i restanti raggiungevano le rispettive camere da letto, poste in piani diversi del fabbricato. Alle ore 07.10 circa il figlio della vittima rientrava a casa e notava la porta d’ingresso e l’inferriata esterna completamente aperta, la casa a soqquadro, raggiungeva quindi la fidanzata e chiedendole di fare un giro, trovavano il corpo della madre nella camera da letto, coperto da cuscini; senza toccare il corpo della donna, i due decidevano di recarsi direttamente presso la
caserma CC di Fregene per avvisare di quanto successo;
- la fidanzata riferiva di non meglio chiariti dissapori con la vittima;
- la macchina, in uso esclusivo alla vittima, solitamente parcheggiata nel vialetto di casa, è stata trovata su una via parallela (Via Agropoli), a circa 100/150 mt dall’abitazione, fuori strada, con un finestrino lato guidatore aperto;
- un rapido controllo sul telefono dell’indagata permetteva di notare alcune ricerche effettuate su Google, ovvero “come togliere il sangue dal materasso” e “come avvelenare una persona.
Il quadro indiziario:
- una ripetuta e grave contraddizione tra le dichiarazioni rese dalla coppia di fidanzati su punti decisivi, primo fra tutti la presenza o meno di sangue alla vista del cadavere da parte dei due;
- la presenza di voluminose tracce di sangue, non visibili ad occhio nudo, ma emerse dopo un doppio esame tecnico-scientifico, su cose presenti sulla scena del crimine;
- la ricerca su Google emersa dal telefono cellulare in uso alla medesima, oggetto di sequestro. Infatti, si legge una prima ricerca effettuata volta a ricercare modalità efficaci per cancellare tracce ematiche sul materasso (il materasso del letto della defunta presentava un’ampia macchia di sangue occultata da un copriletto);
- altra ricerca inquietante pressoché concomitante con la precedente, era volta a conoscere modalità per uccidere per avvelenamento una persona.
Lo stato del procedimento penale in corso rilascia, comunque, sullo sfondo un soggetto attinto da sola gravità indiziaria in stato di fermo, in attesa di sviluppare pienamente il suo diritto di difesa, impregiudicata la sua innocenza sino a sentenza definitiva di condanna.
Si ribadisce che, nei limiti ordinamentali e di tutela delle dinamiche in corso, il P.M. di Civitavecchia ha proceduto al fermo dell’indiziata. Nel corso della mattinata verrà conferito l’incarico per l’esame autoptico sul cadavere della vittima con inizio dei lavori presumibilmente nella giornata di domani. Tenuto conto dei termini di legge, sempre domani si dovrebbe svolgere l’udienza dinnanzi al Gip di Civitavecchia per la convalida del fermo”.
Il Procuratore della Repubblica di Civitavecchia Alberto Liguori