Fondi per la campagna vaccinale, imprese e alle famiglie finite nella morsa di vecchia e nuova povertà, Draghi: “Risposta parziale ma è il massimo possibile”. Pagamenti dall’8 aprile
Arriva il via libera al decreto Sostegni da 32 miliardi di euro. Sono fondi che serviranno per accelerare la campagna vaccinale, per dare un po’ di ossigeno alle imprese e alle famiglie finite nella morsa del Covid e combattere la vecchia e nuova povertà.
Mario Draghi riconosce: il Decreto Sostegni è una «risposta parziale ma è il massimo che abbiamo potuto fare all’interno di questo stanziamento», annunciando che i pagamenti partiranno dall’8 aprile mettendo in circolo 11 miliardi di euro.
Questa prima tranche di risorse del Decreto Sostegni viene messa in campo nella consapevolezza che serviranno altri soldi.
Una nuova richiesta di extra deficit è già nel conto «ad aprile», conferma il premier. La quantificazione è ancora da definire perché dipende dall’andamento dei parametri economici e dei contagi.
I vaccini
Nel giorno in cui riprendono le vaccinazioni Astrazeneca Draghi difende la scelta della sospensione e assicura che non avrà impatto sulla campagna vaccinale. Non si è ancora prenotato ma farà proprio quello dell’azienda anglo-svedese. «Nessuna preoccupazione, nessun dubbio», assicura.
Più in generale, il premier mostra ottimismo e conta di arrivare ad aprile a «500mila vaccinazioni al giorno» e poi a maggio e giugno di aumentare ancora. “Ma se il coordinamento europeo non funziona bisogna andare per conto proprio«, chiarisce spiegando che l’Italia è anche pronta a comprare il vaccino russo Sputnik.
La scuola
Poi la scuola, che in questi giorni ha chiuso in quasi tutto il Paese: »sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà«. Almeno per i più piccoli, fino alla prima media. Il presidente del Consiglio risponde per la prima volta a domande dal suo insediamento.
Spiega che il governo sarà in carica »finché lo deciderà il Parlamento« ma che intanto cerca di fare »il più possibile e il più rapidamente possibile«. Il consenso personale? »Spero che le delusioni future non siano pari alle aspettative attuali«, risponde con una battuta.
La politica
E si mostra soddisfatto di aver governato il primo Consiglio dei ministri davvero politico del suo mandato, segnato dalla battaglia della Lega, in asse con Fi e parte del M5s, per la cancellazione delle cartelle: »Bisogna capire a quali bandiere identitarie si può rinunciare senza fare un danno alla propria identità e all’Italia«, commenta tranchant a chi gli domanda delle divergenze. Anche sul Mes dice che per ora »non è prioritario« chiedere i fondi ma se serviranno per la sanità lo si valuterà. (ANSA)
