Si sono incatenate alle 10,30 di giovedì 21 febbraio sulla scalinata di ingresso al Campidoglio, assistite da attivisti di Asia-Usb. Loro sono Annamaria, anziana sfrattata da Villa Gordiani, Pina, che vive attaccata a una bombola di ossigeno, Marina, madre di quattro figli, di cui uno diabetico e un altro affetto da autismo.
“Tre donne unite da un unico destino: vivere il dramma della casa e della povertà- Rappresentano la fotografia dell’emergenza casa nella nostra città e l’ostinata indifferenza dell’Amministrazione comunale contro i poveri della città”. Così, in una nota, Asia-Usb.
“Annamaria, 69 anni, sfrattata il 27 settembre scorso a Villa Gordiani perché viveva in un alloggio comunale con la suocera poi deceduta, è ancora ospitata in un Centro di accoglienza dove è costretta a convivere in modo indignitoso insieme a molte persone – hanno raccontato gli attivisti di Asia-Usb – Pina, 77 anni, vive attaccata ad una bombola di ossigeno, non gli viene riconosciuto il diritto alla casa ed è stata esclusa dalla domanda per la casa popolare perché ospitata temporaneamente in alloggi E.r.p”.
“Si spendono ingenti somme per tenere Annamaria in una struttura di accoglienza per migranti – hanno insistito – non si riconosce il diritto alla casa a queste due anziane quando sono vuoti decine di appartamenti destinati appunto agli anziani nei famosi Piani di Zona di edilizia agevolata. La storia di Marina è ancora di più emblematica, indica la modalità di come viene gestito lo strumento del contributo all’affitto, dato come la panacea dell’emergenza casa”.
E ancora: “La donna sfrattata nel 2016, allora incinta e madre di tre figli minori, grazie ad una precedente protesta sotto l’Assessorato ai Servizi Sociali, riesce ad avere dopo molti mesi il contributo all’affitto per un alloggio privato. Successivamente il proprietario dell’alloggio dove abitava Marina ha continuato a percepire il contributo annuo all’affitto nonostante l’appartamento fosse stato venduto all’asta”.
“Marina – hanno ricordato – ha dovuto abbandonare l’alloggio dopo due anni e ora non gli viene riconosciuto il contributo per la nuova casa perché il vecchio proprietario non restituisce i soldi percepiti illegalmente. L’Amministrazione scarica su Marina le responsabilità del fallimento di uno strumento – il contributo all’affitto – fatto solo per favorire i proprietari privati”.
“Marina – hanno terminato – ora è madre di quattro figli minorenni, uno diabetico da stress, l’ultimo nato autistico grave, è la fotografia dell’emergenza casa nella nostra città che colpisce i più poveri e dimostra l’ostinata indifferenza dell’Amministrazione comunale difronte a casi sociali”.
Maria Vittoria Molinari, a Terzo Binario, ha commentato: “Siamo riusciti a parlare con l’assessora Rosalba Castiglione, che si è detta disponibile a risolvere le questioni, che già avevamo segnalato. Inoltre abbiamo chiesto un tavolo sulle politiche abitative. E, in tal senso, abbiamo ricordato la problematica dei piani di zona. Stamani è stata necessaria un’azione forte per farci ascoltare. Ma non potevamo fare altro: ci sono situazioni che devono essere affrontate subito e non con i tempi della burocrazia”.
