“A Roma ci sono circa 51 “Case dell’acqua” che gratuitamente erogano acqua fresca liscia o gassata.
Le “Case dell’acqua” evitano lo spreco e il trasporto di plastica, lo spreco di risorse idriche e, inoltre, offrono ai cittadini servizi Hi-tech, con una presa USB servono per ricaricare cellulari, tablet e altri dispositivi.
Fino a qualche anno fa anche a Ladispoli avevamo le “casette dell’acqua”, 5 per l’esattezza, dislocate in diversi punti del territorio.
Mano a mano hanno iniziato a funzionare sempre meno fino alla chiusura definitiva da quando nel Comune il servizio idrico è gestito da ACEA-ATO2.
Abbiamo già chiesto all’amministrazione di farsi carico presso ACEA di rimetterle in funzione, ma così non è stato. Sarebbe anche un contributo economico per le famiglie.
Oggi rimangono strutture senza anima e in pieno degrado”.
Si Ladispoli
