Scelgo di essere ciò che mangio. Ma la Nutella la tengo! • Terzo Binario News
Silvia Fabbi

Silvia Fabbi

Per me fare la spesa è un rito: segno accuratamente su un post it quello che manca in casa, quello di cui posso aver bisogno, poi arrivo al supermercato, prendo il carrello e inizio a girare passando per tutte le corsie e prendendo ciò che mi serve.
Di solito la faccio la domenica, all’ora di pranzo, quando la gente alle casse è poca.
Il tempo che dedico alla spesa, purtroppo, durante la settimana diventa indirettamente proporzionale al tempo che dedico a cucinare.
Nel gruppo di what’s app con le mie amiche, ogni tanto appaiono foto di splendide pietanze, curate, magari preparate sin dalla mattina presto. Poi ho l’amica che ,da quando è mamma, è diventata devota del biologico, acerrima nemica della carne di maiale e di tutto ciò che di chimico c’è. E guai a dire: “Dai stasera andiamo a mangiare tutte insieme delle schifezze!”.

Ma la grande rivelazione mi è arrivata questa sera. Mentre attendevo minuti infiniti in una sala medica, ho preso una rivista, vecchia di mesi ormai, e mi è venuta all’occhio un’intervista a Micheal Pollan. E chi è? vi starete chiedendo. E’ la stessa domanda che mi sono fatta anche io guardando la sua faccia pallida in fotografia tra immagini di cibi super sani. Bene, Micheal Pollan, e l’ho scoperto poco fa su wikipedia, è, andando a semplificare, un food writer (tradotto in italiano qualcuno che scrive di cibo) che sembra aver inventato la via di mezzo tra carnivori e vegetariani. Quest’uomo oltre a dire un sacco di cose belle, tipo che solo ammazzando un animale ci si rende conto di ciò che mangiamo, mi ha fatto riflettere sul mio stile di vita, che è un po’ quello di tante persone della mia età.

Pollan dice: “Noi siamo quello che mangiamo, e cucinare è il modo per ricordarci ogni giorno da dove proveniamo“. Nella sua lunga intervista di presentazione del suo libro, Pollan spiega anche il perchè sono di solito le donne a preparare il cibo, ossia sembra questo essere un modo materno di prendersi cura della famiglia, e di come i bambini sin da piccoli dovrebbero cucinare insieme ai padri.

Il food writer inoltre aggiunge, e lo dico mentre sto allungando una mano in quello che dichiaro essere l’ultimo pacchetto di schifezze varie che compro, che ciascuno di noi ogni volta che mangia dovrebbe farsi queste domande: Cos’è questa cosa che sto mangiando? E da dove diavolo arriva?

Da queste domande, il mio pensiero si è ampliato ad altre due domande: Chi ha prodotto cibo “chimico”? E perchè vuole che io lo mangi?

Dopo essermi posta questi interrogativi, ho quindi deciso che con Pollan o senza Pollan, io da oggi scelgo di essere ciò che mangio. Chi specula sull’obesità, non si arricchirà su di me. Magari, però, tengo la Nutella in credenza.

Pubblicato venerdì, 27 Febbraio 2015 @ 20:42:23     © RIPRODUZIONE RISERVATA