“Prima o poi la giustizia farà il suo corso. Esistono due tipi di persone quelli che rinunciano a fare qualcosa perché hanno ricevuto una minaccia e quelli che pensano che faranno qualcosa perché sono sulla strada giusta. Io sono la seconda persona”. Così sui social Marco Tellaroli, consigliere M5s di Bracciano e di Città metropolitana.
Secondo quanto raccontato dall’esponente pentastellato ai nostri taccuini, quella di oggi è la settima denuncia presentata in merito alla vicenda che vede minacce e ingiurie piovute contro Tellaroli. Nell’ultimo caso, in ordine di tempo, è stato creato un account falso di Facebook, con il nome del personaggio politico di Bracciano. Stavolta parole ingiuriose sono state rivolte nei confronti della sua famiglia.
I carabinieri stanno effettuando accertamenti e sono al lavoro per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili. I militari dell’Arma dovranno capire, tra le altre cose, se vi siano elementi in comune con i fatti precedentemente denunciati.
Minacce al consigliere Tellaroli
Il 4 agosto scorso Terzo Binario ha raccontato quanto accaduto al consigliere Tellaroli: minacce sui social e poi un sms “consigliere, pronto a morire?”. Il diretto interessato, nell’occasione, ha spiegato: “Nell’ultimo mese la situazione sembra essersi placata. Ho denunciato tutto ai carabinieri. Anche il Viminale si è interessato della questione”. E poi: “Non mi sono spaventato, continuo ad andare avanti per la mia strada. Il mio impegno è per il territorio, è politica per il bene della comunità. Non c’è altro”.
Il lungo post su Facebook
Il 24 agosto – sempre del 2020 – Terzo Binario riportava il passaggio di un lungo post pubblicato sui social dal consigliere grillino: “Ringrazio chi sta esprimendo la solidarietà verso la mia persona, capisco le perplessità di alcuni, ma vi posso assicurare che è tutto vero purtroppo. Ho ricevuto minacce di morte da account falsi e /o creati ad arte, ma anche sms e chiamate anonime con lo stesso stile.
Non sono eroe, men che meno sono speciale o vittima, faccio soltanto il lavoro per cui sono stato eletto”.
c.b.
