“Il vittimismo è un modo di sbarcar il lunario col piagnisteo”, un aforisma di Roberto Gervaso che si chiarirà leggendo questi modesti appunti.
Dopo una lunga e sonnacchiosa estate in assenza di tracce di vita politica, si è stati catapultati improvvisamente in una turbolenza che indica vitalità.
La miccia di innesco sono stati i due Consigli Comunali del 19 e 20 Settembre: durante il primo, dedicato alle mozioni ed interrogazioni, il piatto forte è stato la discussione sullo studio di fattibilità del parcheggio multipiano di vicolo Pienza, che ha catalizzato praticamente tutto il Consiglio al di là delle altre interessanti interrogazioni.
Nel secondo si è invece avuta catalizzazione sul problema del passaggio ad ACEA ATO-2 del servizio di erogazione dell’acqua.
Avendo già trattato i due Consigli (QUI) e (QUI) ora vale la pena fare una considerazione generale sul fatto che in Consiglio Comunale si discuta decisamente poco e male.
È un dato di fatto che la maggioranza, proprio in quanto tale, abbia il dovere di dirigere i lavori per cui le spettano oneri e onori e quindi ne consegue che sia la sua la responsabilità della pessima produttività del Consiglio, al netto di ogni scusa lamentata sui giornali il giorno dopo.
Innanzitutto è intollerabile l’atteggiamento, spocchioso e provocatorio, del sindaco che manda a monte la discussione quando essa non vada secondo i suoi desiderata, arrivando addirittura ad insultare consiglieri di opposizione.
I toni minatori sono tipici di chi fa politica da bar ma non sono certo adatti ad essere ascoltati in aula. Il secondo fattore sostanziale riguarda la maggioranza ormai abituata a portare spesso in aula pacchetti preconfezionati, poco o niente condivisi in commissione e pretendendo che vengano approvati al motto di ‘credere, obbedire combattere’.
L’opposizione, laddove non condivida è sempre – si sottolinea sempre – legittimata a votare contro o protestare motivando, tanto più nei casi in cui non abbia avuto modo di incidere sul provvedimento e le si chieda solo di votare a favore.
Ciò è accaduto sul parcheggio a vicolo Pienza dove si è portato uno studio di fattibilità per prendere i contributi ma, alla domanda di Paliotta, se esso sarà gratuito o a pagamento, come lasciato intendere nel documento, l’amministrazione ha tergiversato.
Così il dubbio che il progetto diventi poi un project financing con un parcheggio a pagamento (oggi gratuito) era lecito.
Il consigliere Paliotta ha opportunamente precisato, in un post sull’articolo relativo, che il Piano Urbano del Traffico sia stato predisposto nel 2016 a cura ACI. Cercando questo piano esso non risulta pubblicato o approvato dal Comune, e comunque, dagli annunci che ancora si trovano sulle testate on line quel multipiano a vicolo Pienza non risulta fosse ipotizzato e comunque il piano andava aggiornato ogni due anni.
Come anche alla domanda di vari consiglieri di opposizione se fosse stato effettuato uno studio organico con altre soluzioni la risposta non è stata data. Ciò ha reso sacrosanta la protesta dell’opposizione perché in assenza di uno studio integrato con altre opere, si rischia di collassare di traffico il centro creando un mostro.
Come al solito, grazie alle solite provocazioni del sindaco, si è finiti in rissa e senza approfondimento.
Il copione si è ripetuto, peggiorando, nella discussione sul passaggio ad ACEA ATO-2 del servizio idrico. Tutti erano d’accordo nel non volerlo, ma la delibera, proposta senza adeguato confronto in Commissione e senza voler accettare emendamenti, era evidentemente una provocazione mirata a farlo passare per coprire gli errori fatti in passato coinvolgendo tutti nel fallimento.
Quando poi l’opposizione ha chiesto due volte con Trani che fine farà il servizio idrico oggi gestito autonomamente a San Nicola, o se esista uno studio circa la sostenibilità di Flavia Servizi senza Flavia Acque, a tutela dei dipendenti, allora i dubbi che la delibera presentasse pecche serie sono diventati legittimi.
Se poi l’opposizione puntualizza sul fatto che si poteva discutere ed essere tutti uniti per ottenere qualcosa in più il sindaco non ha diritto alcuno di alterarsi, ed insultare due consiglieri solo per buttarla in caciara.
Certo al sindaco avrebbe fatto comodo una bella decisione unanime che lo mettesse al riparo da critiche, ma raccoglie ciò che ha in parte ereditato ma anche ciò che egli stesso ha seminato nei cinque anni passati.
Ovvio che non piaccia essere sospettati di aver mantenuto l’oasi felice di S.Nicola firmando una convenzione quando ben si sapeva che il servizio doveva essere ceduto, tutto, ad ACEA mantenendo bollette inferiori e privilegi a danno degli altri cittadini di Ladispoli chiamati a pagare le depurazioni.
È brutto che i dipendenti ed i servizi erogati da Flavia possano, forse, essere a rischio di sostenibilità e possano preludere a riduzioni di personale. È brutto pensare che un domani i cittadini possano scoprire di avere un parcheggio a pagamento dove oggi è gratuito per di più creando disagi di traffico per favorire l’ennesimo mostro residenziale.
Ma l’opposizione è in Consiglio per controllare e contribuire a migliorare le cose e può farlo solo in aula e in commissione. Essa non è un inutile orpello come il sindaco sembra dimostrare con le sue spocchiose insinuazioni ed insulti.
È decisamente ora di un cambio di passo in tal senso, ed anche i consiglieri di maggioranza dovrebbero comprenderlo.
E poco contano i comunicati stampa del giorno dopo adducendo scuse e colpe ad altri.
Intanto chi ci rimette in questo patetico gioco della vanità è la cittadinanza. Chiudiamo come abbiamo aperto, con un aforisma, “Chi è bravo a scusarsi raramente è buono a qualcos’altro (Benjamin Franklin)”.
cardinal Mazzarino