In poche ore, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca hanno arrestato due cittadini romani, entrambi già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati, a vario titolo, di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione ai danni dei genitori.
Nel dettaglio, in tarda serata, a seguito di una richiesta giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti presso un’abitazione in via Prometeo dove una 72enne ha riferito che il figlio, 50enne, allontanato da casa qualche giorno fa a seguito di reiterate minacce, violenze verbali e fisiche, non accettando la sua decisione, aveva tentato di accedere nell’immobile, danneggiando alcuni infissi, venendo effettivamente colto in flagranza dai militari intervenuti.
La donna ha riferito inoltre che i comportamenti violenti sarebbero stati connessi ai sui rifiuti di consegnargli somme di denaro, con conseguenti percosse subite, per le quali ha fatto ricorso anche a cure mediche, e ha in precedenza richiesto interventi delle forze dell’ordine e presentato denuncia. Ad esito di quanto emerso, i Carabinieri hanno arrestato l’uomo e lo hanno portato nel carcere di Rebibbia, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Poco dopo, nella notte, a seguito di altra richiesta giunta al 112, gli stessi Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca sono intervenuti presso un’abitazione in via Santa Flavia dove un 74enne romano ha riferito di essere stato aggredito e minacciato con un coltello dal figlio convivente di 47 anni. Giunti sul posto, i Carabinieri hanno sorpreso l’uomo ancora in stato agitato mentre danneggiava parti dell’arredo dell’abitazione e lo hanno bloccato.
L’anziana vittima ha riferito di subire reiterate violenze fisiche e verbali connesse alla necessità, da parte del figlio, di ottenere denaro contante finalizzato all’acquisto di droga.
I Carabinieri hanno arrestato l’uomo e lo hanno portato nel carcere di Rebibbia, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Entrambi gli arresti sono stati convalidati.
Si precisa che, considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, gli indagati devono intendersi innocenti fino ad eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.
