Riceviamo e pubblichiamo – Il 18 Marzo 2015, siamo stati accolti in Aula Consiliare del Comune di Ladispoli, ospiti del Sindaco Paliotta, insieme ad altre classi prime e terze della “Corrado Melone”, per assistere all’incontro sulla salvaguardia della natura, con l’esperto naturalista, il dottor Corrado Battisti e alcuni suoi colleghi.
Egli ha subito attratto la nostra attenzione iniziando a descrivere la grande biodiversità che rende così speciale il nostro territorio e mostrandoci, attraverso alcuni video, quanta fauna e vegetazione di tanti tipi vi è, in particolare, nella nostra “Palude di Torre Flavia”, che quest’anno compie proprio 18 anni. Si tratta di un luogo veramente ricco. Ospita infatti più di 200 specie diverse di animali tra cui anfibi, mammiferi ed uccelli. Il dottor Battisti ci ha parlato anche della prateria di posidonia che si trova in mare, al largo di Ladispoli che è come se fosse un proseguimento della palude che si trova a terra.
È stato interessante avere informazioni sulla biodiversità della fauna e flora di Torre Flavia, che è il simbolo della nostra città, ed è stato bello sapere che il territorio della nostra palude, che occupa circa 40 ettari, anche se piccola è estremamente importante per la migrazione di alcune specie di uccelli che usano questa zona come punto di transito e di riposo. Infatti molti bellissimi uccelli, si fermano nella palude dopo chilometri e chilometri di volo ininterrotto sul mar Tirreno, dove hanno trovato un momento di riposo solo sulle pochissime isole presenti (Ustica, Ponza eccetera). Sembra quasi che Ladispoli sia il luogo di pace fra uomini di tanti Paesi (da noi abbiamo molti migranti da diversi luoghi di Italia e diversi Paesi stranieri) come pure fra gli animali (gli uccelli migratori).
Purtroppo le pochissime paludi, fra cui quella di Torre Flavia, sono fortemente minacciate e si lavora moltissimo appositamente per mantenerle in vita e far si che ci siano insetti e altro cibo per gli uccelli migratori, che altrimenti morirebbero di fame. Anche le zanzare sono quindi importanti per l’ecosistema di Ladispoli!
Dato il colore della sabbia della nostra città, questa fascia di lungomare è caratterizzata da flora specifica adatta a sopravvivere con sabbie che in estate raggiungono i 60°, ma producono comunque anche fiori molto belli, come, ad esempio, il giglio di mare. Se nel mare abbiamo una grande prateria di poseidonia (che è una vera e propria pianta e non un’alga come si potrebbe pensare) che fa da ricovero a tanti pesci, sulla terra la palude ospita molti molluschi e piccoli anfibi, ma anche l’innocua biscia e la lucertola. Nel giuncheto vivono soprattutto le marzaiole, cioè una tra le 169 specie di volatili che si trovano nel nostro territorio paludoso, che purtroppo è ad alto rischio estinzione.
Parlando di uccelli si può nominare il bellissimo falco di palude, che vola rapidamente con le sue possenti ali, ricche di articolazioni che gli conferiscono un volo perfetto e pronto a catturare le sue prede. Ma vive anche il bellissimo corriere piccolo, minacciato da animali come le nutrie che involontariamente distruggono le loro uova che depongono nella sabbia. Le nutrie non sono dei topi e non sono nemmeno animali tipici del nostro territorio o dell’Italia. Si tratta di animali che anni fa furono importati ed allevati per farne pellicce, ma poi, cambiando la moda, furono lasciati liberi e si diffusero moltissimo perché trovarono pochi predatori. Tuttavia sono animali che mal sopportano il freddo e gli ultimi inverni ne hanno uccisi moltissimi. Non mancano le numerosissime tipologie di anatre che si possono riconoscere grazie al caratteristico canto. Sugli uccelli, poiché sono a rischio di estinzione, si compiono studi scientifici, questi vengono catturati, pesati, inanellati e poi lasciati liberi. Ricatturandoli in futuro qui o altrove nel mondo, gli scienziati ne potranno sapere di più su loro e sul nostro mondo. Ma in Palude si studiano anche i pesci, oltre agli uccelli.
Purtroppo l’inquinamento è presente anche qui ed il dottor Battisti ci ha mostrato cosa trova giornalmente sulle rive del mare. La presenza della plastica nel mare devasta chimicamente le acque e la terra. Se gli animali se ne cibano possono morirne (ad esempio perché soffocano), ma se sopravvivono è anche peggio per noi perché la plastica s sbriciola ed impiega secoli a decomporsi e quindi ciò che viene ingerito dagli animali più piccoli, arriva alla fine nelle carni dei pesci più grandi e degli animali che noi mangiamo. Infatti, quando la plastica si erode in piccoli pezzi, alcuni pesci lo mangiano pensando che sia plancton. Quando questi pesci vengono mangiati da altri più grandi e questi pezzi di plastica vanno nelle carni dei predatori e così via, coinvolgendo tutte le catene alimentari. Così, quando noi uomini andiamo a comprare il pesce, magari pregiato, in realtà mangeremo anche molta plastica “invisibile” (che può anche causare malattie molto gravi). Questo è solo un esempio dei tanti argomenti interessanti di cui ci ha parlato l’appassionato naturalista per invitarci ad essere più attenti alla salvaguardia della natura. Purtroppo una cosa interessante di cui abbiamo parlato è stato il fatto che circa 1 milione di uccelli marini e centomila mammiferi marini muoiono a cause dei rifiuti nel mare ogni anno. Troppo di quello che buttiamo nell’immondizia finisce nel mare e frequentemente si presenta sulle spiagge che vengono rese brutte e sembrano chiederci aiuto.
Tutte queste informazioni sono state approfondite anche da altri collaboratori e illustrate con elementi provenienti direttamente dalla Palude e si è anche parlato del lavoro molto vario che svolgono tutti coloro (ma sono troppo pochi) che fanno parte della struttura regionale o delle associazioni che tutelano le aree naturali. Pensate che i guardiaparco, in certi periodi, hanno anche il compito di pescare pesci di enormi dimensioni per aiutare gli equilibri delicati degli ecosistemi.
Ho trovato il naturalista molto professionale e un bravo oratore. È riuscito a coinvolgere la platea e a far sentire tutti noi ragazzi responsabili del destino del nostro pianeta e dei suoi tesori naturali. È stato un piacere ascoltare una persona così appassionata alla sua materia e noi non lo deluderemo.