“Ventiquattro ragazzi. Una classe in tempo di pandemia. Tutti diversi e tutti ugualmente pieni di risorse. Anche di pensieri, non solo positivi, soprattutto in un periodo in cui la reclusione sembra esasperare ogni dubbio o tristezza.
Quelle sensazioni appartengono ai poeti e ai ragazzi. ‘Dopo quel bacio io son fatto divino’, scrive Foscolo nell’Ortis.
Lo abbiamo letto insieme. Iacopo Ortis è disperato e divino nella stessa opera. C’è disperazione e felicità in questi testi. Una finestra sull’adolescenza, che può spaventare o incantare”.
Questa è la prefazione di La classe in fondo al corridoio, libro scritto dai ragazzi della Melone di Ladispoli, con la supervisione della professoressa Patrizia Chelini. delle edizioni Impremix.
Il libro è uscito ad aprile “e raccoglie – scrive la prof – testi di ragazzi di terza media, scritti durante quest’anno scolastico 2020/2021.
Chiaramente si sente in molti l’eco della situazione pandemica che ha condizionato fortemente tutti e i ragazzi in età evolutiva in particolare.
L’intenzione è stata quella di dare voce agli adolescenti e di farli esprimere direttamente.
Tutto, dal titolo alla copertina, è stato deciso e realizzato in classe.
Questa classe è composta da individui molto maturi e profondi per i loro quattordici anni.
Questo progetto comune li ha motivati, ha dato loro in alcuni momenti una sensazione di felicità. Volevo che in qualche modo potessero agire nel mondo, proprio in questo periodo di restrizioni di tutti i tipi”.