Nella notte, dopo ore di incessanti attività investigative, i poliziotti della Squadra Mobile Capitolina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno rintracciato un soggetto gravemente indiziato dell’omicidio di Rossella Nappini, avvenuto ieri a Roma, in Via Giuseppe Allievo. L’uomo, di nazionalità marocchina, del 45 anni, è stato sottoposto dal Pubblico Ministero al provvedimento del Fermo di Indiziato di delitto. La sua posizione al momento è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.
L’OMICIDIO DI ROSSELLA NAPPINI
A terra, in una pozza di sangue, all’altezza dell’entrata del palazzo dove viveva. Rossella Nappini, 52 anni, infermiera dell’ospedale San Filippo Neri, è stata uccisa ieri 4 settembre a Monte Mario, in via Giuseppe Allievo. Sull’addome presentava delle ferite d’arma da taglio. Aveva ferite anche alla braccia, probabilmente la donna ha cercato di difendersi.
La segnalazione alle forze dell’ordine è arrivata intorno alle 17. A trovare il corpo nell’androne dello stabile sono stati due studenti. Sono state vagliate le testimonianze raccolte. Sempre sono andate avanti senza sosta le ricerche per rintracciare l’arma del delitto: i poliziotti hanno perlustrato i cassonetti presenti nelle vicinanze.
Accanto al cadavere c’era la borsa di Rossella Nappini. Per questo, sin da subito sono stati esclusi i moventi legati a una rapina o a una tentata violenza sessuale. Inoltre, erano state acquisite le immagini delle telecamere di alcune attività della zona.
Separata, Rossella Nappini viveva con due figli e l’anziana madre. Sul posto, per un sopralluogo, è giunta anche la pm Claudia Alberti del gruppo violenze di genere.