Il progetto sociale Ovalmente delle Fiamme Oro destinato a bimbi provenienti da contesti difficili • Terzo Binario News

Il progetto sociale Ovalmente delle Fiamme Oro destinato a bimbi provenienti da contesti difficili

Ott 16, 2025 | Fiumicino, Rugby, Sociale, Sport

Il Gruppo Sportivo della Polizia di Stato, Fiamme Oro Rugby, scende ancora una volta in campo per il sociale con il progetto “Ovalmente”, nato nel 2019.

Offrire sostegno concreto a bambini provenienti da contesti difficili e problematici, favorendone l’inclusione attraverso lo sport è solo uno dei molteplici obiettivi dell’iniziativa ideata e promossa dalla società cremisi.

Un progetto molto più ampio di quanto premesso. Le sfaccettature sono varie e gli obiettivi vanno ben oltre di quanto descritto, come sottolineano Massimiliano Bizzozero, Responsabile dell’Under 12 e delle attività sociali delle Fiamme Oro Rugby (Laureato in Scienze Motorie e Master in Psicomotricità e minoranze sensoriali) , e la Dottoressa Katia Pacelli, Psicologo dell’età evolutiva e dello sport settore juniores, nonché Direttore dell’Associazione Salvamamme.

Due figure presenti, costanti e fondamentali nella promozione e divulgazione delle attività sociali, che hanno ideato e contribuiscono tuttora allo sviluppo del progetto Ovalmente.

Il progetto – Lo sport è ancora oggi prevalentemente percepito come un’attività legata allo sviluppo fisico, trascurando la sua valenza educativa, psicologica e persino terapeutica. Tuttavia, professionisti come neuropsichiatri infantili, psicologi dello sviluppo e terapisti riconoscono da tempo l’importanza dello sport nei percorsi di crescita dei bambini e degli adolescenti, soprattutto nei casi di diagnosi legate ai Disturbi dello Sviluppo (DSM-5) o di difficoltà comportamentali. Per questo motivo, lo sport viene sempre più frequentemente consigliato alle famiglie come parte integrante di un percorso terapeutico e riabilitativo. Parallelamente, anche gli allenatori sportivi – formati nei corsi federali con un’attenzione crescente al loro ruolo educativo – sono chiamati a contribuire non solo al miglioramento atletico, ma soprattutto allo sviluppo psicofisico equilibrato dei giovani. Tuttavia, questi tecnici, pur essendo sensibilizzati all’importanza dell’inclusione, non sempre sono adeguatamente preparati ad affrontare situazioni complesse legate a bambini con bisogni speciali o comportamenti problematici. In assenza di un supporto strutturato, rischiano di doversi affidare unicamente alla propria esperienza e sensibilità personale, con possibili ricadute sia sui singoli bambini che sull’intero gruppo. Il progetto “Ovalmente” nasce proprio per rispondere a questa esigenza. Frutto della collaborazione tra l’associazione Salvamamme, con oltre vent’anni di esperienza a contatto con famiglie in difficoltà, e i tecnici delle Fiamme Oro Rugby, il progetto mira a creare un modello educativo e sportivo capace di accogliere, sostenere e includere bambini e ragazzi con difficoltà psico-motorie o comportamentali. Allo stesso tempo, si propone di offrire alle famiglie un punto di riferimento in cui lo sport diventa strumento di crescita, sostegno e integrazione.

La riflessione della Dottoressa Pacelli

«Sempre più lo sport sta diventando una importante agenzia educativa ed ha il compito di accompagnare il bambino nel suo percorso di sviluppo. Il mio ruolo nel progetto Ovalmente è quello di supportare i tecnici/educatori in questo importante compito, mettendo a disposizione le mie competenze di psicologa dello sviluppo in primis e dello sport con le categorie maggiori. È fondamentale per questo il confronto costante con le famiglie e con i tecnici, che diventano momenti di formazione su cui crescere come professionisti. In più per la categoria U6 il progetto prevede una valutazione cognitiva, attraverso le Matrici Progressive di Raven, delle funzioni esecutive, attraverso il BVN 5-11 anni, e motoria, con l’ABC 2 movement, al fine di incrementare lo sviluppo delle funzioni esecutive, alla base di tutto quello che facciamo nel quotidiano e fondamentali per gli apprendimenti, attraverso lo sport ed in particolare il rugby, che richiede l’uso costante del monitoraggio, della presa di decisione, della risoluzione dei problemi, dell’inibizione della risposta,dell’attenzione, della flessibilità e della regolazione emotiva».

L’intervista a Massimiliano Bizzozero

Nascita, sviluppo e obiettivi. «Il progetto Ovalmente nasce inizialmente con l’obiettivo di creare un legame forte e sinergico tra tre figure fondamentali: allenatore, famiglia e atleta. In un secondo momento, si sono aggiunte anche le scuole, attraverso un percorso di sostegno rivolto agli insegnanti. Nato nel 2019, il progetto ha progressivamente preso forma e si è inserito a pieno titolo nell’ambito sociale, espandendosi in diversi settori. Al centro di tutto rimane il bambino-atleta.

Il progetto delle Fiamme è destinato alla fascia Under 6, coinvolgendo quindi i bambini in età prescolare, mentre i club che vengono da noi sostenuti estendono il progetto a tutte le fasce giovanili. L’elemento centrale del progetto è l’ABC, un test psico-motorio-cognitivo che fornisce una fotografia completa del bambino dal punto di vista motorio e cognitivo. Questo test, da noi gratuito, consente di individuare eventuali fragilità o difficoltà nel raggiungimento dei prerequisiti scolastici e, attraverso il rugby, cerchiamo di rinforzarli e potenziarli».

Rugby strumento ideale. . «Il rugby, infatti, si rivela uno strumento ideale per questo tipo di intervento: la scansione del gioco in campo da sinistra a destra e viceversa (vedere ad esempio in quale zona ci sono meno avversari e attaccare lì), l’elaborazione di strategie, la gestione dello spazio e il rispetto delle regole sono tutte attività che aiutano a sviluppare competenze fondamentali anche in ambito scolastico. Al termine del test, viene redatta una scheda dettagliata che viene consegnata sia ai tecnici che alle famiglie, offrendo così un report utile a tutti gli attori coinvolti.

L’ABC è un test clinico validato a livello internazionale, e in alcuni casi specifici può rivelarsi un supporto prezioso anche per i professionisti come neuropsichiatri infantili, fornendo loro una base concreta da cui partire per eventuali approfondimenti. Anticipare quelli che potrebbero essere eventuali disturbi specifici dell’apprendimento grazie ai test che si effettuano, per noi è molto importante.

Anche per gli allenatori questo strumento è estremamente utile: il gruppo è uno solo, ma è composto da tanti bambini, ognuno con le proprie caratteristiche, attitudini e modalità di comunicazione. Avere un quadro chiaro della situazione permette di adattare il lavoro in modo più efficace e inclusivo».

Anticipare-prevenire è meglio che curare. «Questa stagione partiremo con ‘Ovalmente’ sabato, coinvolgendo i nostri piccoli dell’Under 6. Il prossimo mese saremo a Cremona, e stiamo organizzando nuove attività anche a Macerata, con cui abbiamo già collaborato attivamente in passato. Da non dimenticare, inoltre, la sinergia con il Sud, come nel caso di Ragusa: già lo scorso anno una parte del progetto ‘Ovalmente’ è stata inserita all’interno dell’iniziativa ‘Pretendiamo Legalità’. In tutti questi contesti, la collaborazione con le Questure locali e con le società sportive del territorio si è dimostrata estremamente utile e funzionale.

Nel nostro club abbiamo inoltre previsto un’accoglienza dedicata a bambini con fragilità riconducibili all’area del neurosviluppo. Questo richiede la presenza di tecnici non solo preparati dal punto di vista sportivo, ma anche specializzati per lavorare in modo consapevole e mirato con queste realtà. Il nostro obiettivo è duplice: prevenire alcuni disturbi specifici dell’apprendimento e rafforzare determinate funzioni esecutive. Il rugby, da questo punto di vista, è uno sport ideale perché coinvolge tutti i piani di sviluppo – motorio, cognitivo, relazionale – e propone schemi motori di base che sono funzionali anche agli apprendimenti scolastici».

Il movimento è vita. «Vorrei concludere con una riflessione più ampia: l’essere umano è nato per muoversi. Saper eseguire determinati movimenti e comportamenti è la base per stare bene, anche dal punto di vista cognitivo. Pensiamo, ad esempio, a un gesto semplice come lo strisciare a terra nei primi mesi di vita: quel movimento coinvolge ventre, spalle, mandibola, stimola la salivazione e attiva muscoli fondamentali anche per lo sviluppo del linguaggio. Il movimento è vita. Attraverso il movimento si costruisce la mente, perché si costruisce l’esperienza. Più esperienze motorie facciamo, maggiori saranno le possibilità di vivere in salute, fisica e mentale».

«Lo sport è guida, il movimento è espressione. E con il progetto ‘Ovalmente’ vogliamo continuare a educare attraverso entrambi».