A chiudere la serata la Mephisto Brass. Stasera sempre al giardino ancora doppio appuntamento
di Cristiana Vallarino
L’anfiteatro Tagliani all’interno del giardino della villa comunale di Tolfa si è riempito pian piano, venerdì per la prima serata delle tre nel cartellone di Tolfa Jazz 2024, l’edizione numero 15.

Chi aveva comprato i biglietti online, molti che li hanno fatti sul posto: fin dalle 20 gli spettatori si sono messi in fila per ottenere il braccialetto e andare a sistemarsi sulle sedie o sulle gradinate per ascoltare uno dei pezzi da ’90 della scena musicale mondiale, il californiano Chris Cain che tornava a Tolfa dopo sei anni.
A presentare Daniela Barra, che ha chiamato sul palco il presidente dell’Aps Tolfa Jazz Egidio Marcari, la sindaca Stefania Bentivoglio e il medico senologo dottor Franceschini, in rappresentanza della Komen italia da anni ormai partner del Festival. Doverosi i ringraziamenti agli altri partner e sponsor dell’evento.
Poi poco prima delle 22 un caloro applauso ha dato il benvenuto a Cain e ai musicisti. Il bluesman, 69 anni e una verve invidiabile, era accompagnato da una band tutta italiana, capitanata da un’altra vecchia conoscenza di Tolfa Jazz, Luca Giordano, alla chitarra, e poi Abramo Riti all’hammond, Fabio Colella alla batteria e Walter Monini al basso. Cain, ringraziando tantissimo il pubblico per la sua accoglienza, si è cimentato in vari classici, soprattutto di BB King, suo ispiratore, e in altri brani più o meno “tender” del blues, lasciando anche lo spazio per assoli dei virtuosi musicisti sul palco. Che lo accompagneranno nelle prossime tappe del tour appena iniziato in tutta Italia, per la presentazione della sua ultima produzione.
“I love Italy and Tolfa” ha detto alla fine Cain. “Tutte le persone che amo di più sono in Italia e questa location, come fu sei anni fa, è sempre bellissima, accogliente e suggestiva”. Cain ha ribadito che deve la sua carriera alla chitarra a BB King ai cui concerti suo padre lo portava fin da bambino a San Josè, città californiana. “My father was black, probably I took from him my voice” ha detto l’artista che è stato poi circondato da un gruppetto di fans che lo seguono praticamente ovunque in Italia. Ed è stato il momento dei selfie e degli autografi.
Lo spettacolo al giardino è poi proseguito fin oltre la mezzanotte con ben altri ritmi, quelli della fantasiosa e giovane orchesta Mephisto Brass: fiati e percussioni per un repertorio originale basato sull’improvvisazione.
Pure stasera, duplice appuntamento: sempre alle 21.30 c’è il concerto del Lorenzo Simoni 4TET, composto da alcuni dei migliori giovani musicisti di jazz in Italia, una novità per il palcoscenico del Tolfa Jazz. Seguirà invece un atteso ritorno: il sassofonista Simone Alessandrini che presenta in prima assoluta l’opera musicale “Circe”: 12 musicisti in scena a rappresentare un animale che si racconta, con le incursioni el canto di Circe.
Per chi volesse assaggiare qualcosa di tipico prima dello spettacolo, l’Us offre un menù, cucinato a cura del rione Sughera. Mentre a ridosso del palco il bar serve anche ottima birra artigianale.