Il cordoglio del sindaco Piendibene, delle consigliere regionali Tidei e Mari, della consigliera comunale Di Gennaro
Dichiarazione del Sindaco sulla tragedia consumatasi a Civitavecchia: “Oggi la nostra comunità è stata colpita da una tragedia inaccettabile: una donna di 47 anni è stata brutalmente uccisa in un nuovo, un tremendo femminicidio consumatosi proprio qui a Civitavecchia.
Siamo sconvolti, addolorati, indignati. Una vita spezzata dalla violenza, ancora una volta. Una ferita che si apre nel cuore della nostra città, e che ci obbliga a riflettere e a reagire.
Non possiamo restare in silenzio: ogni singolo femminicidio è una sconfitta per tutti. È il segno di un sistema che deve essere cambiato radicalmente, partendo dall’educazione, dalla cultura del rispetto, dalla prevenzione e da un sostegno reale alle donne in difficoltà.
Civitavecchia non dimenticherà e si unisce nel dolore e chiede giustizia e verità.
A nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza, esprimo grandissimo cordoglio e la più profonda vicinanza ai familiari e agli amici della vittima.”
“Oggi, a Civitavecchia, una donna di 46 anni è stata brutalmente uccisa a coltellate dal compagno, un uomo di 54 anni, che si è poi costituito presso la stazione dei carabinieri. La vittima è stata trovata senza vita nell’androne del palazzo in cui viveva, con ferite da arma da taglio. Tre colpi al cuore. Questo ennesimo femminicidio, il secondo a Civitavecchia nel giro di pochi mesi, ci lascia sgomenti e addolorati, riaffermando l’urgenza di contrastare la violenza di genere con determinazione e strumenti efficaci. È fondamentale che le istituzioni, la società civile e ciascuno di noi si impegnino attivamente per prevenire tali tragedie, promuovendo una cultura del rispetto e dell’uguaglianza. Ora però è il momento della rabbia. Di una ennesima vita di donna uccisa. È necessaria la mobilitazione generale, perché noi ci vogliamo vive e libere”. Valentina Di Gennaro Delega alle politiche di genere
Marietta Tidei: “Ancora una volta ci ritroviamo a piangere una donna, vittima dell’ennesimo, orribile femminicidio. Una tragedia che si è consumata nel cuore della nostra città, a pochi passi dalla Cattedrale, dove una donna di 47 anni, di origine bulgara, è stata brutalmente uccisa con tre colpi al torace all’interno di una palazzina in via Gorizia.
Non bastano le leggi, le pene più severe, le risorse investite: la violenza di genere continua a colpire, senza tregua, lasciando dietro di sé dolore, rabbia e un senso profondo di impotenza. Di fronte a questo nuovo orrore, non possiamo restare in silenzio.
Esprimiamo il nostro profondo cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia della vittima, ai suoi cari e a tutte le persone colpite da questa tragedia. Ogni femminicidio è una ferita inferta alla nostra comunità, un fallimento collettivo che ci impone di continuare a lottare, con più forza, con più determinazione, affinché nessuna donna debba più temere per la propria vita.
La violenza sulle donne non è un fatto privato: è un’emergenza pubblica che chiama in causa ciascuno di noi. È il tempo della responsabilità, della cultura del rispetto, della prevenzione concreta. Non c’è più spazio per l’indifferenza.”
“Ancora una volta, a distanza di pochi mesi, a Civitavecchia una donna è stata uccisa. La vicenda fa ancora più orrore perché il femminicidio è avvenuto in pieno giorno e in pieno centro. Non è un campanello d’allarme, questo è un grido di dolore lancinante che non può essere più ignorato. Parallelamente al lavoro degli organi investigativi e giudiziari, lavoro che farà il suo corso, le istituzioni hanno il dovere – ciascuna per la sua parte – di analizzare minuziosamente la situazione e, laddove possibile, intervenire in termini di monitoraggio e prevenzione dei crimini di genere: l’impegno della Regione Lazio, con fondi senza precedenti stanziati sia per le pari opportunità che in ambito di contrasto alla violenza”. Così il consigliere regionale Emanuela Mari (Fratelli d’Italia).
“Mi stringo alla famiglia della vittima e a tutte le persone colpite da questo orrore,” dichiara Stefano Marino, da sempre in prima linea per la tutela dei diritti delle donne.
“Proprio a Civitavecchia ho voluto donare nel tempo due panchine rosse, come simbolo di memoria, ma anche di impegno contro ogni forma di violenza. Oggi più che mai serve passare dalla memoria all’azione. Non basta indignarsi. Servono presidi educativi, reti di protezione reale, ascolto, prevenzione e giustizia.” Ogni donna ha diritto alla vita, alla sicurezza, alla libertà. E ogni femminicidio è una sconfitta collettiva che ci impone di reagire. Senza più ritardi. Stefano Marino
