Severo il provvedimento preso dalla regione Lazio per contenere il propagarsi del Coronavirus. Chiudono centri benessere, palestre e piscine.
Per chi arriva nel Lazio dalle aree chiuse dall’ultimo decreto obbligo di quarantena e comunicazione alla Asl e divieto di spostamenti e viaggi. La chiusura di piscine, palestre e centri benessere. Obbligo per chi gestisce i trasporti aerei, ferroviari e autostradali di fornire i nominativi dei viaggiatori in ingresso. Questo dispone l’ordinanza della Regione Lazio per contenere gli effetti del coronavirus.
. Le disposizioni sono state prese dopo l’esodo ed il flusso di persone dal nord proprio dopo che ieri sera erano circolate le voci sulle nuove aree ristrette decise dal decreto. Un vero esodo che potrebbe far aumentare il contagio anche nelle regioni meno colpite. Nel Lazio i contagi sono a quota 84. I ricoverati sono 47 mentre in terapia intensiva si trovano otto persone e 26 in isolamento domiciliare. I pazienti dimessi, che hanno superato la fase clinica e che sono negativi per la ricerca dell’acido nucleico del nuovo coronavirus sono 263. Diversi di essi, ancora positivi ma asintomatici, sono stati dimessi a casa o presso strutture protette. I decessi sono quattro, tutti di pazienti in età avanzata e con quadro clinico grave. Si tratta di una paziente cardiopatica, risultata positiva al coronavirus, deceduta all’ospedale San Giovanni di Roma; di una donna di 80 anni con pluripatologie, morta all’ospedale di Formia; di un 75enne di Cassino cardiopatico e di una 90enne deceduta al Sant’Anna. L’ordinanza della Regione Lazio, nel dettaglio, rileva che il «flusso migratorio che si è attivato» dopo le notizie sul Dpcm «che ha determinato l’esodo di numerose persone provenienti dalle zone rosse» e anche per «l’afflusso in entrata nella Regione Lazio delle persone dalle aree sopra indicate» che comporta «il rischio di un ingresso incontrollato di potenziali soggetti positivi al virus». Per questo si rende obbligatorio a «tutte le persone che nei quattordici giorni antecedenti alla data di pubblicazione del Dpcm hanno fatto o faranno ingresso» dalle zone oggetto di decreto «di comunicare tale circostanza al numero unico regionale dedicato 800 118 800» e anche «di osservare la permanenza domiciliare, il divieto di spostamenti e viaggi e di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza». In caso di comparsa di sintomi, la persona deve «avvertire immediatamente l’operatore di Sanità Pubblica che attiva presso il domicilio la procedura di esecuzione del test, deve indossare la mascherina chirurgica (da fornire all’avvio del protocollo) e allontanarsi dagli altri conviventi». Deve anche «rimanere nella sua stanza con la porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale, in attesa dell’eventuale trasferimento in ospedale». Inoltre «ai concessionari di servizi di trasporto aereo, ferroviario e autostradale è fatto obbligo di acquisire e mettere a disposizione delle Forze dell’Ordine e dell’Unità di Crisi i nominativi dei viaggiatori, relativamente alle tratte provenienti da Milano o dalle Province indicate al punto 1 con destinazione aeroporti e le stazioni ferroviarie, anche dell’Alta velocità del territorio regionale». È anche disposta «con decorrenza immediata la sospensione sul territorio regionale delle seguenti attività: piscine, palestre, centri benessere».
