Assoluta contrarietà anche da partiti e associazioni ambientaliste
‘Il parere positivo espresso dalla Conferenza dei Servizi riunita in merito all’autorizzazione di un impianto di produzione di biometano a Civitavecchia, in località Monna Felicita è una decisione incomprensibile e irricevibile, che va esattamente nella direzione opposta non solo al già importante parere espresso da ASL, Sovrintendenza e Comune di Civitavecchia, ma anche, e direi soprattutto, alla linea marcata dal Piano dei rifiuti della stessa regione, che parla esplicitamente di principio di prossimità e di autosufficienza dei territori nella gestione dei rifiuti. Un parere, quello degli uffici regionali, che smentisce l’operato di anni.
Un impianto come quello che si intende costruire è enormemente superiore al fabbisogno del territorio è quindi ingiustificato e dannoso. Personalmente esprimo vicinanza e disponibilità all’amministrazione comunale di Civitavecchia, per tutelare un quadrante già da anni sottoposto ad una pressione inaccettabile in termini di salute pubblica e di compatibilità ambientale. Non è concepibile accettare manovre che danno la sensazione di un sopruso. Questo progetto va fermato con ogni azione necessaria.’
A dichiararlo è Gino De Paolis, consigliere regionale della lista Civica
“Un mega biodigestore da 120.000 ton/a di rifiuti organici per la produzione di biogas, ma alimentato, per evitare problemi tecnici di monitoraggio, con gas fossile. Questo è quanto ci regala la Conferenza Servizi tenutasi oggi in Regione Lazio.
Ignorata le dichiarazioni magistralmente esposte avverso tale realizzazione dalla Soprintendenza; ignorate il parere negativo della ASL basato sul “fine unico di tutelare la salute pubblica”; ignorato il parere del Comune che a tal fine aveva pure approvato una variante, ma soprattutto ignorato il divieto di attivazione ai sensi del Dlgs 1265/1934 espresso dal Sindaco Tedesco.
Vale evidenziare che, come stabilito dall’art 29 quater c.6 del Dlgs.152/2006, detto divieto è obbligatorio e vincolante, ed in quanto tale non può essere messo in discussione, ma solo acquisito agli atti. Il Responsabile del Procedimento, Dr. Rocchi, ha invece ritenuto di dover ritenere prevalente il Parere Unico Regionale, reso, peraltro, in assenza, come riportato nello stesso parere, di importanti pronunciamenti quale quello dell’Area Rifiuti e dell’ Area Qualità dell’Ambiente.
Non solo un offesa ad una città già fortemente sofferente sul piano sanitario, ma un vero e proprio abuso amministrativo che, ovviamente, sarà fatto rilevare nelle dovute sedi amministrative e giudiziarie, unitamene alle istituzioni e alle altre realtà territoriali che vorranno agire per fermare questa ulteriore e pesante.
E se le posizioni di Consiglieri e Partiti della maggioranza regionale, oggi tutti sulla stampa per dichiarare la propria contrarietà ed indignazione, sono reali, ci aspettiamo che si attivino affinchè la Regione, non appena verrà emesso il provvedimento autorizzatorio, proceda in autotutela all’annullamento dello stesso.
E non ci si dica che dipende dalla parte tecnico amministrativa, altrimenti saremo costretti a domandarci perché dovremo eleggerli di nuovo se, in barba alle normative e ai piani di programmazione, chi decide del futuro dei territori sono grigi funzionari sordi alle istanze provenienti da chi quei territori li vive, li abita e li amministra.
PER IL FORUM AMBIENTALISTA ODV
Simona Ricotti
“È appena terminata la Conferenza dei servizi per il biodigestore anaerobico in zona industriale a Civitavecchia. Nonostante il parere negativo della Asl, che ha messo per iscritto le criticità sanitarie del territorio, quello della Sovrintendenza, quello dei Comuni limitrofi e quello del Comune di Civitavecchia con il Sindaco che ha fatto ricorso al Regio Decreto è stato deciso che il biodigestore si farà.
Ci “beccheremo” 120.000 tonnellate l’anno di rifiuti umidi da ovunque, quando Civitavecchia ne produce solo 7.000 tonnellate l’anno oltre ad un gran traffico di mezzi pesanti carichi di rifiuti che andranno ad impattare sul nostro territorio già gravemente inquinato.
Tutto questo non è tollerabile e di sicuro non finisce qui e appoggeremo in qualunque sede i ricorsi in sede giudiziaria.
Ma prima di tutto abbiamo bisogno che questa sconvolgente notizia sia diffusa!
I civitavecchiesi devono sapere cosa si è deciso in Regione, quanto conta la nostra salute e il nostro territorio per questi signori.
Civitavecchia ha subito fin troppo! Basta rifiuti, basta inquinamento!
Firmato: #mirifiuto, Piazza048, le Ardite, Città Futura, Rete delle Associazioni, PRC Civitavecchia
“La Regione Lazio in fretta e furia chiude la conferenza dei servizi sul megadigestore di rifiuti a Monna Felicita. E usando una battuta, potremmo dire che la chiude con un parere unico: cioè l’unico parere positivo in mezzo a tanti contrari (delle autorità sanitarie, dei Comuni territorio, dei Comitati, della Sovrintendenza Archeologica). Bene ha fatto il sindaco Ernesto Tedesco a battersi come un leone per difendere la città da questa vera e propria aggressione ambientale, purtroppo non la prima che giunge dalla Regione. Nonostante il territorio sia unito su questa battaglia per la salute, appare chiara la responsabilità politica di chi governa la Regione Lazio in quello che è avvenuto. Il sindaco, impugnando la decisione in base al regio decreto 1265 bene ha fatto e la Lega lo sosterrà fino in fondo, come sarà al fianco di qualsiasi azione, ricorso o altro per impedire questa prevaricazione. Restiamo vigili e mobilitati per sventare questo sopruso al territorio. La guerra è appena cominciata”.
Lega Civitavecchia
“Apprendiamo con stupore dell’approvazione in conferenza dei servizi del progetto di realizzazione di un biodigestore in località Monna Felicita nel comune di Civitavecchia.
A quanto risulta, l’approvazione arriva nonostante il parere contrario sia del comune di Civitavecchia che dei comuni limitrofi, ma soprattutto nonostante il parere della Asl che ha ben evidenziato l’inopportunità di esporre ad ulteriori fattori inquinanti il territorio e cittadini.
L’impianto in questione, con capacità pari a 120000, stride con le indicazioni contenute nel Piano Regionale Rifiuti, che nel definire gli Ato, prevede che ogni territorio debba realizzare impiantistica proporzionale al fabbisogno.
Nella fattispecie, il Comune di Civitavecchia ha, in tal senso, un fabbisogno pari a 7000 tonnellate annue, mentre la capacità autorizzata risulta quindi totalmente sproporzionata.
Siamo certi che non sfugga a nessuno quanto quel territorio abbia dato in termini di servitù al Paese ed è bene ricordare che la discarica locare è andata ad esaurimento per il surplus di rifiuti derivati dalla emergenza Capitolina.
Aggiungere un impianto di quella portata, sarebbe un colpo di grazia al territorio alla vigilia della Carbon exit che dovrebbe, invece, restituire vivibilità e prospettive di sviluppo diverse e green all’intero comprensorio.
Attendiamo che la Regione apra immediatamente un tavolo di confronto per chiarire le motivazioni che hanno portato a tale decisione sbagliata per il territorio e che la Cgil contrasterà in ogni modo”.
La Segreteria CGIL la Segreteria CGIL
Roma e Lazio Civitavecchia Rm nord Viterbo
“Oggi, 28 gennaio 2022, si è almeno chiarito un dato politico una volta per tutte: Pd e Movimento 5 stelle non sono più autorizzati a dispensare lezioncine sull’ambiente a chicchessia.
La Regione Lazio da loro targata, quella di Zingaretti e della transizione ecologica, ha scritto nero su bianco che intende imporre a Civitavecchia, contro il parere di Comune, autorità sanitarie e Sovrintendenza archeologica, un megaimpianto da 125mila tonnellate annue.
Chiaramente Forza Italia sarà tra coloro che si opporranno a questa scelta che calpesta le più elementari aspirazioni del nostro territorio a scegliere di quale sviluppo dotarsi. Sarà nostra cura anche cercare di capire se tra le pieghe di questi investitori tanto ascoltati in Regione vi sia qualche “conoscenza” che magari potrebbe spiegarci come un maxiprogetto di questa portata possa arrivare a dama a fari spenti e nel silenzio degli amministratori regionali.
Non vogliamo comunque più sentir parlare di questi imbroglioni. Forza Italia, dal canto suo, sta al fianco dei lavoratori del porto, delle maestranze di Enel dirette e indirette, ai lavoratori della itticoltura e di Port Mobility, con un occhio sempre alla tutela del territorio, nel rispetto dei posti del lavoro e coniugandolo con uno sviluppo sostenibile. Senza fare chiacchiere, né incensandosi con belle parole sull’ambiente per poi far firmare ai nostri compagni di viaggio politici queste schifezze. Ma la città adesso, c’è da esserne certi, ha davanti agli occhi la realtà per quella che è”.
Forza Italia Civitavecchia
Fratelli d’Italia ribadisce la propria contrarietà al progetto di realizzare un mega-biodigestore a Civitavecchia, ennesima servitù ambientale che la sinistra, che malgoverna la Regione Lazio da molti, troppi anni, vorrebbe imporre sul nostro già martoriato territorio. Il parere favorevole che la Regione Lazio ha espresso per questo progetto, bocciato per ragioni sanitarie ed ambientali dagli altri enti che partecipano alla conferenza dei servizi (Asl in testa) rappresenta l’ennesimo tentativo di Zingaretti e della sua giunta, completamente incapace di gestire il problema rifiuti così come le problematiche ambientali in generale, di trasformare Civitavecchia nella discarica di Roma!
Questo è inaccettabile e Fratelli d’Italia è pronta alla mobilitazione, con i propri militanti e simpatizzanti ma anche con i dirigenti locali, i consiglieri comunali, i consiglieri regionali ed i parlamentari, per difendere Civitavecchia ed il comprensorio da questo scempio!
Ancora una volta le forze di sinistra che sostengono la giunta Zingaretti, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in primis, dimostrano di predicare bene e razzolare molto male: pronti ad impartire lezioni di ambientalismo salvo poi dimostrare, con i propri rappresentanti nelle istituzioni, di mettere in pratica politiche che non si fanno scrupoli di aggravare ulteriormente le condizioni di salubrità ambientale del nostro territorio: siamo certi che la cittadinanza di Civitavecchia e del comprensorio sapranno reagire a questo ennesimo attacco con la giusta e doverosa mobilitazione e, quando fra circa un anno sarà chiamata a votare per rinnovare il Presidente ed il consiglio regionale del Lazio, sceglierà il vero cambiamento, mandando a casa la fallimentare giunta di centrosinistra guidata da Zingaretti.
Fratelli d’Italia circolo Giorgio Almirante Civitavecchia
Abbiamo appreso che la Regione Lazio ha espresso parere favorevole al progetto della società Ambyenta Lazio di costruire un megaimpianto biodigestore in località Monna Felicita a Civitavecchia. Una decisione unilaterale, senza motivazioni se non quella economica, che va contro il parere negativo espresso dalla ASL Roma 4, dalla Soprintendenza, dai comuni interessati e dalle associazioni e comitati dei cittadini. Pareri negativi non nati per caso, ma conseguenza dello studio epidemiologico condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, che ha dimostrato come il nostro territorio, ormai da anni martoriato da servitù energetiche che tutti conosciamo, non può reggere ulteriori lacerazioni, a livello ambientale e sanitario. Questo impianto prevede il trattamento di 120mila tonnellate di rifiuti organici l’anno, cioè l’equivalente della produzione di 20 città come Civitavecchia, e che comporterà un traffico di circa 15-25 tir al giorno, con il conseguente aumento dell’inquinamento della zona, a due passi dal Monumento Naturale della Frasca ed anche al nostro Monumento Naturale del Faggeto, che da anni stiamo cercando di tutelare dal punto di vista ambientale. Per questo motivo ribadiamo il nostro secco NO. Avevamo esultato quando nel 2020 la Regione Lazio con l’approvazione del piano dei rifiuti aveva indicato che ogni territorio avrebbe dovuto avere un impianto di trattamento dei rifiuti proporzionato, a gestione pubblica, perché come sostiene anche Legambiente “le Regioni devono approvare dei criteri per i progetti in modo da spingere scelte di localizzazione coerenti con i vincoli ambientali e con le vocazioni dei territori, e realizzare solo impianti che diano garanzie rispetto alla gestione, all’approvvigionamento delle materie prime, all’efficienza della produzione, agli aspetti sanitari e di sicurezza” e “non è più ammissibile il proliferare incontrollato di progetti sullo stesso territorio, col risultato di creare sospetti e opposizioni crescenti tra la popolazione”. Questa decisione rappresenta un tradimento della Regione a sé stessa ed al nostro territorio, perciò crediamo che sia giusto opporci in tutte le forme possibili a questa scellerata decisione, che non ha bandiera politica ma riguarda tutti noi come cittadini. Quindi, come già fatto in passato, siamo pronti a collaborare con tutte le forze politiche ed i comitati al di là dei colori, sempre e solo dalla parte del territorio.
La segreteria del Partito Democratico di Allumiere