L’esponente di Sinistra Democratica precisa: “Rottura causata dal nostro no al project financing sul cimitero e la presenza in giunta di Minghella”
“Rottura causata dal nostro no al project financing sul cimitero e la presenza in giunta di Minghella. Per questi motivi siamo noi di Sinistra Democratica ad essere usciti dalla maggioranza”.
A parlare è l’ex assessore Renzo Barbazza di concerto con la consigliera Claudia Calistri.
“Nel 2018 aderimmo con riserva al progetto politico. Io stesso sfiduciai Tidei nel 2007 e se l’è legata al dito. Poi si è iniziato male con l’ingresso di Minghella. La condizione era che nessuno della giunta Bacheca entrasse in coalizione”.
Di seguito, il comunicato: “Sinistra Democratica – S. Marinella bene comune, decise di partecipare, alle elezioni Comunali nel 2018, pur con mille dubbi e incertezze, per dare il proprio contributo politico alla formazione di una coalizione di centro sinistra, civica, progressista, che ponesse fine all’egemonia decennale del centrodestra.
All’epoca furono poste condizioni precise da parte di tutti, soprattutto del PD, partito cardine dell’alleanza, che però, come spesso avviene, furono, col tempo, puntualmente non rispettate.
Ci ricordiamo ancora degli isterismi dell’ex segretario del PD (poi passato in Italia viva per obbedire alle richieste di qualche padrone) che, battendo i pugni sul tavolo, si opponeva fermamente (“mai me poi mai”) alla possibilità che ex rappresentanti della giunta Bacheca facessero parte della nostra coalizione. Il riferimento era rivolto soprattutto a chi aveva svolto un ruolo chiave nel determinare il dissesto economico del Comune, ed in particolare all’ex delegato al bilancio Minghella.
Il quale, dopo aver tentato di candidarsi, senza successo, a sindaco per Forza Italia, ed essersi scontrato duramente più volte sulla stampa con Tidei, si è ritrovato, con un accordo di ferro (basato su cosa?), a fare l’Assessore in una Maggioranza di colore completamente opposto, all’insegna di un indecoroso trasformismo personale e opportunismo politico.
Tutto questo, nel silenzio e nell’accettazione generale, in particolare del PD. Sinistra Democratica ha palesato subito il proprio dissenso politico sulla stampa, non riuscendo a spiegarsi il perché di tale operazione, difficilmente spiegabile con il linguaggio della buona politica. Questo episodio, ma non è l’unico, ha spostato l’asse della coalizione verso destra, alterandone l’identità politica, ed ha avviato un allontanamento progressivo di SD dalla maggioranza di governo cittadino. Tale distacco si è ulteriormente accentuato di fronte alla ricerca costante di una visibilità personale e al ricorso a facili proclami ed autocelebrazioni da parte del sindaco, e a frequenti tentativi di delegittimazione e di svilimento nei confronti degli avversari politici e di alcuni dipendenti comunali.
L’ultimo e definitivo atto che ha sancito la rottura con SD si è consumato nel Consiglio Comunale del 9 gennaio scorso, in occasione del nostro voto contrario di SD sul project financing del cimitero.
Non solo, ma anche sulle intenzioni più volte annunciate, da parte del Sindaco, di privatizzare la farmacia comunale e procedere alla svendita di alcuni beni comunali, in particolare la spiaggia della passeggiata.
Per questo, SD, non ha potuto più riconoscersi in un modo di concepire la politica fatta di asservimento ai voleri di un uomo “solo al comando”, e in cui il confronto democratico è stato spesso impoverito e calpestato, e le informazioni sui problemi della città spesso riservate ad una ristretta cerchia di fedelissimi.
Alla luce di questo, SD, ritenendo di aver svolto il proprio dovere politico in sintonia con gli uffici e nel rispetto delle regole e della trasparenza amministrativa, senza inseguire finalità clientelari ed elettorali, rimette le deleghe di tutti i propri rappresentanti e si colloca tra i banchi della minoranza di governo cittadino”.
