“Firmato un protocollo d’intesa tra Confcommercio e amministrazione comunale. Il protocollo dovrà ora essere sostanziato di contenuti di numeri, di dati.
Un anno fa durante le elezioni amministrative fu presentata da Confcommercio Roma una indagine che evidenziava come il saldo tra aperture e chiusure di attività commerciali fosse in negativo e come i croceristi, che in città lasciano 100 milioni in parcheggi, alberghi, ncc, taxi, servizi, incidessero minimamente (il 7%) sui bilanci dei negozi di prossimità, già impegnati nella concorrenza con centri commerciali e grande distribuzione.
Sarebbe bello conoscere se dopo un anno il rapporto aperture chiusure sia modificato e se sia aumentata l’incidenza dei consumi croceristici.
In questo senso perché non pensare ad una indagine tra i croceristi che rimangono in città, in collaborazione con Adsp e armatori, per comprendere desideri, esigenze, necessità, richieste ,ed in base ai risultati adeguare l’offerta?
Sarebbe una ottima base di partenza per i negozi di prossimità ed un servizio in più per i croceristi.
Credo che stante la situazione ormai eclatante della desertificazione commerciale e del conseguente degrado ,il problema dei consumi sia ancora un problema non risolto.
Comunque un protocollo mette le basi per discutere ,per concordare proposte.
Forse mettere insieme i propri soci (10,100,100?) ed ipotizzare itinerari enogastronomici oppure itinerari dello shopping tra i vari negozi cittadini in particolare nel periodo dei saldi, concordando eventi.
Gli armatori spingono perché i croceristi vadano a Roma ,siamo il porto di Roma , ma una maggiore attenzione al commercio cittadino sarebbe necessaria con l’obiettivo finale di essere una città porto ,non semplicemente una città con il porto.
Un aspetto è carente nel protocollo, che spero venga integrato. Come ha detto il sindaco nella conferenza stampa ,Civitavecchia vive di terziario e bisogna tutelare le imprese del terziario; nell’ incertezza ,come tutte le imprese, i negozi non investono, anzi vista la desertificazione commerciale ,chiudono.
Si potrebbe esigere nel protocollo di garantire indicazioni di date certe sui vari progetti in corso ;ad esempio sulla ristrutturazione del mercato, o sul futuro del termalismo che da lustri vivono di annunci ma che non vedono fine.
Certo è ormai un luogo comune dire che i tempi delle imprese non coincidono con quelli della politica, ma assunzioni di responsabilità e date certe ,certamente supporterebbe il terziario cittadino”.
Tullio Nunzi