L’analisi del cardinal Mazzarino
“Il circo elettorale è partito, e lo scenario si sta delineando per cui parlarne non è certo inopportuno.
Idealmente è ovvio che ci siano due approcci diversi fra il sindaco uscente, Grando, che deve parlare di ciò che ha fatto rimodulando il suo progetto, e chi si contrappone candidandosi, muovendo lecite critiche e proponendo la propria visione.
Grando ha iniziato il tour dei quartieri e dovrebbe, rendere conto di cosa abbia fatto rispetto alle promesse elettorali e come pensi di andare avanti.
Oggettivamente l’amministrazione Grando ha trascorso i primi 4 anni e mezzo in modo travagliato, covid a parte, impegnata più su operazioni edilizie ed urbanistiche molto discusse.
Può sì vantare la risoluzione del problema delle aree di sosta con i maliziosi che ricordano come sulla questione ci fosse una certa attenzione da parte della famiglia del sindaco.
Viceversa ci sono state operazioni discutibili come il centro commerciale al km 38, altro duro colpo al commercio di prossimità ed indirettamente al turismo, per non parlare di operazioni su particelle ad personam e operazioni di sblocco di concessioni ferme da anni solo dopo la vendita a persone di vicino allineamento.
In complesso una gestione urbanistica ambigua e con grossi punti interrogativi e non a caso Grando ha mantenuto a sé la delega all’urbanistica pur senza particolari competenze.
Inoltre ci sono stati episodi assai discussi come Concorsopoli, una pletora di assunzioni politiche tramite articolo 90 che si sono protratte fino alla fine del mandato, un andirivieni di assessori notevole, in qualche caso non senza strascichi fra cui l’affidamento ad un personaggio dei Castelli della carica di vicesindaco per assicurarsi l’appoggio del simbolo di Fratelli d’Italia. Questo, dopo le vicende giudiziarie con annesso rinvio a giudizio che hanno riguardato l’ex numero due di palazzo Falcone Perretta.
Restano anche molte ombre sulla gestione dell’emergenza idrica, con zone come ai Monteroni in cui l’acqua non è potabile e le analisi dell’acqua non più pubbliche come previsto per legge.
Inutile per lui lamentarsi per la pandemia perché essa ha afflitto i cittadini ma anche offerto opportunità per chi amministrava.
Negli ultimi mesi stiamo assistendo alla classica manfrina pre-elettorale con strade asfaltate, lavori di imbellettamento vari e iniziative che lasciano l’amarezza di pensare che queste sono da considerarsi ordinaria amministrazione e dovevano essere fatte costantemente negli anni.
La squadra è in formazione ma già si contano molti transfughi della sinistra in cerca di elezione facile.
In alternativa a Grando ci sono, per ora, tre proposte. Qui il discorso per ora è più breve perché stanno completando i programmi. La prima a presentarsi è stata Silvia Marongiu, marcata da una iniziale polemica per aver rifiutato di confrontarsi attraverso le in primarie il centrosinistra andasse al voto con un candidato unico, finendo così per facilitare la vita a Grando.
Questa, più che della Marongiu, può esser letta come una volontà del PD. vien pure il dubbio che sia stato indotto da qualcuno che ha piede nel centrosinistra ma aderenze nel perimetro del sindaco uscente, nel nome del cemento.
Il video della Marongiu è empatico, sicuramente esprime la sua passione ed elenca argomenti importanti ma offre pochi elementi concreti per capire cosa, come e con chi li voglia realizzare perché il punto è che chi si candida sindaco deve lavorare con una squadra.
Dopo c’è Amelia Mollica Graziano, donna spigolosa e reduce, come altri in lista con lei , dalle rappresaglie attuate del sindaco Grando per motivi mai chiariti. Si può dire che sia sicuramente una alternativa a Grando per chi si senta di destra e abbia criticato apertamente i comportamenti incoerenti e ambigui del sindaco uscente.
Il programma della Mollica potrebbe essere molto basico ma realizzabile, diciamo pragmatico. La squadra è tutta da scoprire.
Ultimo in ordine di tempo ad aver esternato la sua candidatura è Alessio Pascucci, sicuramente il più temuto da Grando perché ha esperienza ed una linea chiarissima su cosa pensi di proporre al territorio come emerso nell’unica intervista che per ora ha rilasciato ed anche come dichiarato nella brochure della sua presentazione.
Che sia il più temuto si è capito dalla solita sequela di insulti stile derby calcistico indirizzati, sui social, da mani esperte nel disorientare. Cosa farà Pascucci lo chiarirà nella presentazione odierna, ma sembra voler contrapporre alla politica del cemento di Grando una politica di recupero del patrimonio edilizio, rivalutazione culturale e di quello ambientale, cercando economia di scala in parte anche con qualche sinergia con altri comuni e Città Metropolitana.
Ambizioso come programma ma è pur vero che dieci anni di esperienza di sindaco, senza denunce o scandali particolari, danno credibilità alla sua proposta. Ci sarà da ascoltare.
Probabilmente avremo altre candidature e non sappiamo cosa potranno portare me lo ascolteremo con uguale attenzione perché chiunque ci metta la faccia per portare una offerta di amministrazione va ascoltato con rispetto, salvo critiche, rispettose e motivate, e giudizio dopo gli eventuali risultati senza dare retta ai leoni da tastiera”.
cardinal Mazzarino