“I cittadini schierati in difesa dei beni comuni sono stati costretti a ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per veder riconosciuto il proprio diritto a esprimersi attraverso una consultazione referendaria comunale in merito alle scelte di questa maggioranza che condizioneranno il futuro della città e che inevitabilmente ricadranno sulla possibilità di offrire servizi e sulle tasche dei cittadini per molti anni a venire.
Calpestando Costituzione, Leggi e Statuto comunale, manipolando la realtà a fini propagandistici e adducendo di volta in volta, nuovi risibili pretesti per non indire il referendum, il Sindaco tenta disperatamente di guadagnare tempo per portare avanti indisturbato il suo progetto di smantellamento dei beni comuni e dei servizi pubblici.
Evidentemente la sola espressione di un volere contrario al proprio è intollerabile per il Sindaco ma i cittadini di Santa Marinella non sono più disposti a farsi imbavagliare senza reagire”.
Il Paese che Vorrei