Bracciano, 23-2-2015: Con la citazione in giudizio del sindaco Giuliano Sala, chiesta dalla Corte dei Conti per danno erariale, il sindaco di Bracciano è di nuovo imputato. Difficile da quantificare invece il numero di imputazioni e processi al suo fido capo area Tecnica dell’Urbanistica/Lavori Pubblici, ing.Di Matteo.
Sala ha già un processo in corso per abuso d’ufficio, nell’affaire della lottizzazione La Lobbra, insieme all’ex assessore all’Urbanistica Maurizio Capparella (oggi presidente del consiglio comunale) e all’ex vicesindaco Liberato Cavini.
Sala deve anche rispondere penalmente, insieme a 9 dei 12 consiglieri della sua maggioranza, per aver fatto decadere illecitamente il consigliere comunale dell’opposizione Armando Tondinelli, personaggio troppo scomodo per le sue continue contestazioni alle delibere che si approvavano in consiglio, quasi sempre all’unanimità della maggioranza. Contestazioni riguardanti anche i bilanci del Comune stesso e quelli della Bracciano Ambiente, che dal 2009 ad oggi, sono sempre state sottoposte alla Corte dei Conti. Per il danno subito dal comune di Bracciano, parte offesa in questo procedimento, è stato nominato quale curatore speciale, il prefetto di Roma Pecoraro.
Ricordiamo che, al momento di deliberare la “cacciata” del consigliere scomodo e pericoloso, sindaco e consiglieri contavano sulla copertura assicurativa che, secondo loro, avrebbe garantito ogni onere finanziario, nel caso il tribunale avesse emesso sentenza a loro sfavorevole.
E così è stato. Il consigliere Tondinelli è stato reintegrato al suo posto in consiglio comunale grazie alle sentenze del TAR e del Consiglio di Stato che ha ritenuto che sulla vicenda dovesse esprimersi anche la magistratura penale. E’ stato stabilito un risarcimento danni di 17.000 euro che sono stati messi in conto ai cittadini di Bracciano, nonostante la presunta copertura assicurativa.
Ora, si profila un ulteriore danno erariale. Dopo numerose sollecitazioni, anche da parte della nostra associazione, il consigliere Tondinelli sollecita la Capo Area, Contrattualistica, Provveditorato e Tributi, dott.ssa Annalisa Viola, a “revocare tutte le richieste di apertura di sinistri, nonché tutte le polizze che prevedono copertura del danno erariale in favore di amministratori e dipendenti beneficiari”.
Questo l’art. 3 comma 59 legge 244/2007 che sancisce:
“È nullo il contratto di assicurazione con il quale un ente pubblico assicuri propri amministratori per i rischi derivanti dall’espletamento dei compiti istituzionali connessi con la carica e riguardanti la responsabilità per danni cagionati allo Stato o ad enti pubblici e la responsabilità contabile. I contratti di assicurazione in corso alla data di entrata in vigore della presente legge cessano di avere efficacia alla data del 30 giugno 2008. In caso di violazione della presente disposizione, l’amministratore che pone. in essere o che proroga il contratto di assicurazione e il beneficiario della copertura assicurativa sono tenuti al rimborso, a titolo di danno erariale, di una somma pari a dieci volte l’ammontare dei premi complessivamente stabiliti nel contratto medesimo”.
“Peraltro”, continua Il cons.Tondinelli, “tale condotta, oltre a violare l’espressa norma di legge sopra richiamata, vìola anche il disposto dell’art. 28 della Costituzione, nonché il successivo art. 97, i quali sanciscono rispettivamente la responsabilità diretta dei funzionari e dipendenti della pubblica amministrazione, nonché la necessità di amministrare la stessa secondo criteri di buon andamento della stessa, principi che debbono costituire la guida dei dipendenti e amministratori pubblici”.
I nostri diretti interessati, amministratori e/o dipendenti pubblici che hanno sottoscritto le relative polizze, nonché i diretti beneficiari, sono avvisati.
Ass.Salviamo Bracciano