“Come portavoce M5S dobbiamo partire dalla situazione, dalle linee programmatiche e da quello che siamo riusciti a ottenere dopo 3 anni e mezzo di amministrazione, dobbiamo chiedere scusa ai cittadini laddove non siamo riusciti a raggiungere i nostri obiettivi, perché manifestano chiaramente un fallimento di quelle intenzioni che ci eravamo proposti con buona volontà fin dall’inizio”. Simona Ficcardi, consigliere capitolino del M5S, è così intervenuta in Aula.
“Non ho preso parola nel Consiglio straordinario perché ero in profondo imbarazzo per il rimpallo politico che per l’ennesima volta ho visto in Aula. Sinceramente da cittadina eletta nelle istituzioni, da cittadina di Malagrotta, non ho ritenuto opportuno il rimpallo politico su colpe e responsabilità”.
“Come M5S, ben conoscendo la situazione rifiuti su Roma Capitale, non ci siamo mai aspettati di sanare la gestione – ha evidenziato – ma di invertire un po’ la rotta. Fino a oggi vedere congelati gli indirizzi politici un po’ mortifica, con delibere ferme e mozioni inattuate”.
“Alla luce dell’ordinanza della Regione, giusta o ingiusta che sia, siamo chiamati a fare delle scelte, che non portano consenso” ha riferito Ficcardi “in uno dei miei ordini del giorno chiedo di tutelare i territori che sono stati già feriti”, citando i Municipi IX e XI.
Ficcardi ha ricordato di non usare Malagrotta come scudo. E nemmeno Colleferro, Salario, Rocca Cencia, perché “è solo bagarre politica”. E ancora: “Ripartiamo dalla situazione attuale. L’ordinanza evidenzia undici siti, una scelta peserà su uno di essi”. Pertanto la richiesta di Ficcardi è di individuare non un solo sito, ma più siti per non pesare su un territorio.
In mancanza di scelta da parte del Campidoglio, “ci sàrà il commissariamento”, che rappresenterebbe “un fallimento”.
“Ho aspettato per molti mesi che la nostra maggioranza smentisse le notizie di stampa sulla volontà di chiedere un commissariamento, cosa che chiediamo anche oggi” ha terminato Ficcardi, prima di ribadire i tre punti fondamentali “tutelare i territori gia’ feriti, dare indirizzi sul piano industriale di Ama, scongiurando qualsiasi ipotesi di termovalorizzatore e prendere una decisione sui siti degli impianti”.