Parcheggia il suv sul marciapiede e si ritrova il cofano "apparecchiato" • Terzo Binario News

Per il poeta Nazim Hikmet la vita non è uno scherzo. Eppure, a volte, capita che un’iniziativa goliardica – su una cosa seria – riesca ad avere un effetto decisamente incisivo rispetto alla solita reprimenda.

La premessa è d’obbligo per raccontare quanto accaduto in via Muzio Scevola, a Roma, in un tratto – per capirci – tra le fermate metro (della Linea A) Colli Albani e Furio Camillo. In sostanza c’è un suv parcheggiato di prepotenza sul marciapiede, con il “muso” davanti a un’osteria. Il fatto è che l’automobilista, al suo ritorno, si trova il cofano apparecchiato: tovaglia a quadri, una bottiglia, un bicchiere. E un biglietto. Con la testuale dicitura: “A cazzo de cane”. Come a ricordare la tipologia di quella sosta.

La scena è ripresa da Loreto Valente, videomaker, cicloturista, attivista, che sui social – su Bringyourbike – porta avanti il verbo per avere una città a misura di persona. Contattato da Terzo Binario, rivela di essere un capotreno (vedi i casi della vita) e a seguire racconta: “Passavo di lì e ho notato la scena, cioè il veicolo che con la punta si è spinto fino al dehor di quell’esercizio”. A seguire, immortala l’apparecchiatura del cofano: “Si comincia a percepire un altro atteggiamento davanti a queste situazioni – spiega Valente – perché un parcheggio del genere viene sempre giustificato come un peccato veniale. Anche se, nella realtà, una disabile non può passare o una persona rischia di fare tardi al lavoro. Nello specifico, un conoscente mi ha confidato che era passato in quel punto molto, ma molto prima. E il suv stava nello stesso posto. Ricordo, tra l’altro, che quella è una zona piena di scuole”.

Valente, infine, confessa: “Quando il proprietario del veicolo è tornato, non l’ha presa con filosofia. In questa città, ormai, anche nel caso di torto c’è quella che io chiamo aggressione preventiva. Le persone, cioè, si sentono autorizzate ad alzare la voce e non intendono essere rimproverate”. Per la cronaca, l’apparecchiamento è stato tolto in tempo – confida Valente – rischiava di finire a terra. Con tutti i cocci. Cocci che avrebbero avuto il sapore di una beffa.

c.b.

Pubblicato sabato, 11 Maggio 2024 @ 12:55:13     © RIPRODUZIONE RISERVATA