La presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini ha dichiarato recentemente che i migranti sono l’espressione umana della globalizzazione, aggiungendo che negare questa realtà, già esistente, significa essere incapaci di cogliere la sfida della contemporaneità.
Affrontare la globalizzazione e i suoi effetti è un’impresa ardua e richiede innanzitutto una visione generale ampia, un atteggiamento mentale equilibrato e una giusta dose di umiltà intellettuale per riconoscere che ci troviamo dinanzi ad un fenomeno relativamente nuovo e complesso che non possiamo comprendere completamente e davanti al quale, attualmente, siamo impotenti. Come suggerisce il sociologo Bauman, i problemi globali necessitano di soluzioni globali e non locali.
Le conseguenze della globalizzazione sono molteplici e vanno dalla supremazia delle multinazionali che oltrepassa il potere sovrano degli Stati, alla perdita di significato dei confini nazionali fino allo spostamento sempre maggiore – a livello mondiale – di persone, oltre che di merci. Attualmente si può parlare di un vero e proprio popolo di migranti. Infatti, sono quasi 216 milioni, le persone che vivono al di fuori dei loro Paesi. Inoltre, le migrazioni fanno parte della storia dell’umanità; sono state inarrestabili e hanno plasmato il mondo attuale.
La non conoscenza reciproca e le condizioni socio-politico-economiche che mettono i più vulnerabili in guerra l’uno contro l’altro contribuiscono alla nascita di pregiudizi e di comportamenti discriminatori che non giovano sicuramente alla convivenza civile richiesta dalla società multiculturale in cui viviamo.
Convivere con la diversità non è semplice. In attesa di una soluzione per il problema globale con cui ci confrontiamo, possiamo soltanto cercare di conoscere e accettare l’altro e magari scoprire che la diversità ci può arricchire se siamo così audaci da superare i pregiudizi e le paure. È necessario l’impegno di tutti per rendere possibile un presente e un futuro migliore. La bella notizia è che dipende soltanto da ognuno di noi.
