L’analisi del Cardinale sull’assise di martedì
“Eppur si muove” avrebbe detto Galileo, costretto a tacere dalla prepotenza dell’Inquisizione …che di santo aveva ben poco.
Volendola usare come metafora avremmo che la maggioranza è l’Inquisizione (men che mai santa) ed il Galileo (che Galileo ci perdoni) è l’opposizione.
Si parte da questa affermazione per descrivere il Consiglio Comunale del 20 Settembre che aveva come punto principale il passaggio ad Acea Ato 2 della distribuzione di acqua oggi fornita da Flavia Servizi.
È doveroso ricordare che si tratta di un atto dovuto per legge nazionale e contro il quale non ha avuto esito un ricorso fatto dal Comune.
Il motivo di questa imposizione è di dover gestire una risorsa comune come l’acqua in un ambito sovracomunale che è stato individuato in Acea Ato 2 a servizio di un ‘macrocondominio’ a cui partecipa anche Ladispoli.
Ma va anche ricordato che esiste una fase di contrattazione nella quale alcuni punti potevano essere oggetto di trattativa ed è su questo aspetto che è avvenuto lo scontro fra maggioranza ed opposizione.
La discussione del punto è iniziata con la relazione del consigliere Moretti, sicuramente chiara e completa, con qualche nota a margine anche molto competente, elogiando il personale, fatto questo condiviso da tutti.
Legittimamente però il consigliere Moretti, con consumato mestiere politico, ha esaltato i pregi del servizio ma omettendo alcuni punti di oggettiva criticità sulla gestione Flavia.
Potremmo parlare degli sversamenti estivi del depuratore, della mancanza di trasparenza sulle analisi ma, ha detto, per non allarmare la popolazione cosa questa che allarma anche di più, per non parlare degli episodi di inquinamento in alcune parti dell’acquedotto sfociati in qualche esposto, ed ammettendo che si poteva fare di più per Monteroni mentre la frase corretta è che doveva esser fatto qualcosa di più per Monteroni, almeno in termini di ristoro per un palese disservizio che permane da quattro anni e mezzo per motivi strutturali.
Oltre a ciò ci sembra che manchi completamente dalla relazione del punto una qualche considerazione circa il servizio idrico di S. Nicola, autonomo ma pur sempre nel territorio comunale, che serve cittadini di Ladispoli finendo nella rete fognante comunale per lo smaltimento.
Diciamo che è lecito chiedersi come mai tutti i cittadini di Ladispoli siano obbligati al passaggio ad Acea Ato 2 mentre S.Nicola resti con una propria gestione esattamente come quella erogata da Flavia Servizi in virtù di una convenzione firmata proprio dal sindaco Grando pochissimi anni fa quando la legge era chiarissima.
Tornando quindi al dibattito si può dire che tutti concordavano sulla ineluttabilità del passaggio ma dall’opposizione arrivavano critiche circa il modo in cui la Giunta ha trattato la vicenda, cercando solo alla fine di coinvolgere l’opposizione mani e piedi che si desiderava che assecondasse quanto fatto.
L’opposizione, ciascuno a modo suo ma sostanzialmente compatta negli intenti non concordava e, legittimamente ha manifestato l’intenzione di votare contro il passaggio fatto in questa maniera avendo ceduto su troppi punti che invece potevano essere trattabili e, si può dire, non dando riscontri in termini di strumenti di controllo.
È anche mancato uno studio sull’impatto economico sul resto di Flavia Servizi che pure hanno dipendenti.
Entrambe le posizioni erano lecite e dovevano confrontarsi, prima di arrivare a questo punto. Purtroppo, invece, la maggioranza, quando ha capito che esistevano legittimi dubbi e l’opposizione non avrebbe votato un provvedimento approntato con tali premesse ha perso la bussola perché si è trovata a dover rendere conto da sola di varie criticità che essa stessa ha creato.
Così si è arrivati, come troppo spesso sta accadendo, invece che impegnarsi a cercare una posizione comune anche accettando qualche modifica con il fine di trovare una posizione comune, la maggioranza ha portato avanti la richiesta di votare tutto così com’era, nonostante i punti di criticità fatti notare.
Le posizioni erano entrambe legittime, ma serve buon senso e volontà di costruire le posizioni comuni che siano condivise. Invece, a fronte della posizione contraria di tutta l’opposizione che voleva più fermezza nelle tutele e nei controlli, laddove serviva cucire le opinioni comuni, è intervenuto il sindaco Grando in modo approssimativo e grottesco, sicuramente non adeguato, cercando ancora una volta la lite, questa volta sull’intervento della consigliera Ciarlantini che chiudeva una serie di interventi critici che contestavano tante decisioni disattese da questa amministrazione.
A farne le spese il Presidente del Consiglio Comunale che non ha interpretato per tempo i primi segnali di nervosismo e non è intervenuto adeguatamente soggiacendo un po’ troppo alla sua collocazione naturale con la maggioranza.
Dopo di ciò il solito buio amministrativo, la solita delibera imposta dalla maggioranza senza un vero processo partecipativo, che in questo caso serviva più che mai.
Dopo l’intervento del sindaco Grando la discussione ha perso qualsiasi possibilità di trovare un accordo fra le parti diventando propaganda e vuote considerazioni condite in salsa spocchia attiva. La Delibera è stata votata dalla maggioranza, non sono state date le risposte richieste dall’opposizione ed il sindaco ha garantito il passaggio ad Acea Ato 2.
Ammesso e non concesso che non si potesse fare di più, molto di più questa amministrazione poteva fare per assicurare controllo e trasparenza, e chi ci rimette sono i cittadini”.
cardinal Mazzarino