Machine learning: è possibile prevedere il futuro? • Terzo Binario News

Già scommettere sul tempo meteorologico fino a qualche anno fa era un’impresa a dir poco azzardata. Le previsioni a lungo termine erano inaffidabili tanto quanto un secchio bucato lo sarebbe per trasportare dell’acqua. Oggi le cose stanno cambiando. Soprattutto grazie all’analisi dei big data e di algoritmi in grado di combinare machine learning, intelligenze artificiali e deep learning per scandagliare e monitorare una vastissima quantità di informazioni. Cosa impensabile senza gli sviluppi tecnologici attuali che rendono il nostro mondo sempre meno aleatorio e in qualche maniera più prevedibile. Naturalmente la componente casuale sia che si parli di clima o di partite di calcio è sempre presente, ma l’incertezza lascia spazio ad ampi margini di prevedibilità.

Il presente e il passato restano comunque il punto di partenza per la valutazione di analisi predittive del futuro e il vantaggio attuale, non da poco, è quello di affidarsi per questo tipo di analisi ai big data e ad algoritmi in grado di valutarli e selezionarli.

I campi di applicazione sono decisamente infiniti e vanno dalle scommesse sportive al clima, passando per l’Internet of Things e il trading online.

In tutti questi settori sono numerosi gli operatori che sviluppano sistemi per effettuare analisi predittive sempre più affidabili.

In Italia c’è il caso di Kellify una startup genovese con a capo Francesco Magagnini (CEO) e Fabrizio Malfanti (Chief Math Officer) che partendo dal settore delle scommesse è finita per offrire i propri servizi in quello più ampio degli asset alternativi. Dietro Kellify troviamo una componente tecnologica estremamente innovativa basata sul collective learning. In altre parole l’algoritmo di Kellify prende in esame i pareri degli esperti nei più svariati campi (case d’asta, bookmaker, investitori) per valutare l’andamento dell’asset nel tempo e offrire all’investitore uno strumento potente a supporto dell’investimento.

Il parere del singolo su di un determinato evento potrà anche avere una percentuale di attendibilità scarsa, ma nel momento in cui le informazioni prendono in esame un gruppo consistente, il livello di certezza della previsione diventa sempre più affidabile. A dimostrazione di questo il caso di Unanimous AI, società specializzata nell’impiego dell’Intelligenza artificiale. L’azienda ha ad esempio previsto con successo il risultato del Super Bowl dello scorso anno e centrato undici vincitori dell’Oscar su quindici. 

Nel campo delle predizioni qualche anno fa la stessa Microsoft, attraverso il motore di ricerca Bing, aveva pronosticato la vittoria del Real Madrid sulla Juventus nella semifinale di Champions League. Cosa è accaduto? Che il gol di Morata ha cambiato le carte in gioco e mandato all’aria la previsione.

Quell’imponderabile, casuale e aleatorio elemento umano che rende così divertente il gioco e garantisce coinvolgimento e suspense. È questo che del resto determina la partecipazione a piattaforme di gaming online come SportPesa, uno dei maggiori operatori in Italia nel settore delle puntate sportive. Se infatti nella grande quantità di partite ed eventi sportivi, dal calcio all’ippica disponibili su www.sportpesa.it/livescore conoscessimo fin dal principio tutti i risultati, e lo svolgimento di ogni singolo evento, avrebbe ancora senso giocarci? D’accordo si tratta di una provocazione, ma con le debite proporzioni chi leggerebbe un libro giallo, o un film thriller conoscendone in anticipo il colpo di scena finale?

Più interessante del risultato è capire il modo in cui vengono sviluppati alcuni degli attuali sistemi di machine learning e intelligenza artificiale che si occupano delle previsioni, come è accaduto ai Mondiali di Calcio del 2014. Quattro anni fa dalle piattaforme di scommesse online ai giganti della tecnologia e della finanza mondiali fu una corsa a predire il risultato finale di quella edizione. Il vincitore, non dei mondiali, ma della previsione azzeccata fu, manco a dirlo, la casa di sviluppo EA che fece giocare il proprio computer a FIFA 14.

Storia singolare e che mette in luce ancora una volta come il campo delle previsioni sia ancora un terreno da esplorare. Siamo passati a chiedere il risultato delle partite di calcio ai polpi, abbiamo messo in campo intelligenze artificiali e computer che giocavano a FIFA e poi succede che  un dettaglio insignificante manda tutto all’aria. Perché là dove ci sono persone, l’elemento, umano di cui sopra, ci sarà sempre una consistente dose di imponderabilità. Ma è questo che rende tutto, se non più divertente estremamente umano.

A proposito, per chi non lo ricordasse ai Mondiali del 2014 la vittoria è andata alla Germania: noi non superammo neppure la fase a gironi. Lo avreste previsto?

Pubblicato martedì, 27 Novembre 2018 @ 07:50:34     © RIPRODUZIONE RISERVATA