Al Polo culturale appassionante la presentazione di “Tolfa frammenti di vita e di storia tra XIV e XVIII secolo”
di Cristiana Vallarino
Un viaggio nella storia quotidiana della Tolfa di diversi secoli fa. E’ quello in cui padre Salvatore Santacroce ha accompagnato quanti si sono seduti, sabato pomeriggio, nel chiostro dei padri Agostiniani per assistere alla presentazione del suo terzo libro dedicato al passato del paese di cui è originario,”Tolfa frammenti di vita e di storia tra XIV e XVIII secolo”.
L’incontro ha visto i saluti della sindaca Stefania Bentivoglio e di Daniela Cedrani, presidente del centro “La Rocca Aps” che ha contribuito alla realizzazione del lavoro e poi le introduzioni di Eugenio Bottacci e di Giordano Iacomelli, direttore del Museo che ha sede nel Polo Culturale. I due storici hanno parlato, fra l’altro, del più recente approccio allo studio degli eventi del passato, da quando, oltre alla “grande storia” ovvero quella dei personaggi illustri, quali regnanti, papi o condottieri, si è tratteggiata quella della gente comune, ricercandone fatti, comportamenti, modi di vestire e di mangiare. Bottacci ha pure letto l’introduzione al libro, firmata dalla medievalista, docente dell’università la Sapienza Ivana Ait, che non è potuta intervenire di persona.

Ad appassionare il pubblico è stato certamente il lungo intervento dell’autore che – dopo i ringraziamenti di rito e aver spiegato il lungo lavoro svolto negli archivi, specialmente quello vastissimo del Vaticano – ha raccontato alcuni momenti della vita quotidiana dei tolfetani di un tempo. Come si sarebbero potuti svolgere davanti agli occhi di un viaggiatore arrivato al paese, dopo un lungo e periglioso viaggio lungo i sentieri tra i boschi, sfidando lupi e banditi. Un visitatore che fa tappa alla fontana e parla con le donne, si ferma dallo speziale o all’osteria.
Tolfa era un paese piccolo, ma importante grazie alla scorta dell’allume, che poteva contare su un ospedale così come di una prigione dove si eseguivano pure condanne a morte per impiccagione. Dove accanto ai timorati di Dio vivevano e lavoravano le meretrici.
Il libro di Santacroce è diviso in 26 “quadri“ , intesi proprio – ha detto lo stesso autore – come affreschi di vita quotidiana nel corso dei secoli, e in 5 “quadri” sulla storia del paese. Molto interessante l’appendice che riporta, tradotto in italiano, pure l’atto di acquisto di Tolfa da parte dello Stato della Chiesa. E anche lo “stato delle anime” del1779, il censimento, ad opera dei due parroci del tempo, che elencarono i 488 nuclei familiari delle varie zone di residenza. E molti dei cognomi sono ancora presenti in paese.
Padre Salvatore ha infine annuciato il suo prossimo lavoro, praticamebte ultimato, di cui sta cercando il titolo. “Penso ad Enciclopedia tolfetana – ha rivelato – una serie accurata di informazioni sul paese da far leggere ai giovani”.

Alla fine dell’incontro il Comune e La Rocca Aps hanno donato delle targhe a Santacroce che poi si è fermato a firmare le copie a chi aveva comprato il volume. Chi fosse interessato ad acquistarlo lo trova alla sede del centro “La Rocca Aps” all’ingresso del palazzo del municipio.