L'analisi di Gino Saladini sulle periferie ospite alla Camera del deputato Battilocchio • Terzo Binario News

L’invito al medico legale di Civitavecchia arrivato dal presidente della Commissione parlamentare sul tema

Questa mattina, presso l’aula del IV piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie ha tenuto un’audizione con due esperti, indicati dai gruppi : Adriano De Nardis, membro del Consiglio Nazionale della Croce Rossa Italiana, e Giuseppe Saladini, criminologo e docente di Psicopatologia e Medicina Legale presso l’Università San Raffaele.

Durante l’audizione, i due professionisti hanno affrontato diversi temi, manifestando la disponibilità a continuare a collaborare operativamente con la commissione presieduta da Alessandro Battilocchio (FI).

“Ringrazio innanzitutto il Presidente della Commissione, On. Battilocchio, per avermi coinvolto nei lavori parlamentari sulle Periferie”, ha dichiarato De Nardis. “Credo che un approccio centrato sulla Persona possa essere la chiave non solo per riqualificare, ma anche per sfruttare la forza delle periferie, che rappresentano una risorsa importante di capitale umano su cui investire per il rilancio delle città. Partendo dal Decreto Caivano, ritengo sia cruciale puntare sull’istituzione di Osservatori Regionali, coinvolgendo i territori, gli enti istituzionali e del Terzo Settore, al fine di sviluppare interventi mirati sulle diverse realtà periferiche.”

Anche il professor Saladini, che ha anche risposto a domande e spunti di vari commissari, ha dichiarato la disponibilità a collaborare proficuamente con la
Commissione. Saladini ha sottolineato come “un eccessivo individualismo, una forte frammentazione sociale e la scomparsa delle forme di partecipazione e solidarietà abbiano portato a una diffusa microconflittualità con un alto tasso di violenza, ma un basso grado di politicità. Questa violenza non mira a contrastare le diseguaglianze sociali o a creare spazi pubblici aperti a tutta la comunità, bensì a stabilire i rapporti di forza tra le diverse minoranze sociali presenti in quel territorio. Queste sono alcune delle conseguenze dell’assenza di un agire politico con le sue garanzie di integrazione e mediazione, e la scomparsa dei luoghi che una volta rappresentavano una sorta di grande scuola pubblica di politica.”

Pubblicato lunedì, 20 Novembre 2023 @ 13:58:11     © RIPRODUZIONE RISERVATA