La patente di superiorità • Terzo Binario News

Riccardo-AgrestiPoiché si matura non solo con lo studio, ma anche (e soprattutto) con l’esperienza e l’esempio, la strategia della scuola è quella di mettere i ragazzi di fronte alle proprie responsabilità, anche al prezzo di dover rinunciare a qualche piccola gratificazione o subire piccole delusioni. Nell’ambito scolastico si hanno ben piccole conseguenze, assolutamente non paragonabili a quelle che li attenderebbero da adulti quando, non avendo imparato dall’esperienza, il mancato rispetto di un impegno potrebbe far loro perdere occasioni lavorative o molto di più. Scopo della Scuola è insegnare che impegni, scadenze, regole, per quanto piccole, vanno rispettate, altrimenti ci possono essere delle conseguenze.

Non si fa il bene dei ragazzi e non li si fa crescere se li si mantiene sotto una campana di vetro protetti dalla bambagia, evitando loro le conseguenze di piccole o grandi marachelle. Non sta dando un buon insegnamento quel genitore che chiede una eccezione per il proprio figlio. Le conseguenze, se si derogasse, sarebbero a due livelli: sul singolo e sulla comunità.

A livello di individuo, si avrebbe che i ragazzi avranno imparato che esistono “furbi” (che non rispettano la legge) e “fessi” (che invece la rispettano), che l’omertà vince (tanto paga Pantalone, cioè tutti noi che paghiamo le tasse), che comportarsi correttamente non serve, che chi è stato puntuale è solo un “fesso”, tanto è sufficiente essere buoni legulei, trovare il cavillo, mettere spavento, paventare ricorsi per farla franca, e conseguentemente che passare di tanto in tanto con il rosso, o riuscire a non pagare qualcosa di dovuto sia una “figata”.

Inoltre anche l’intera comunità ne pagherebbe le conseguenze. Tutti, con ugual ragione, potrebbero ritenere di essere “casi particolari”, che non dovrebbero rientrare nella Legge ovvero che il proprio caso possa derogare dalla Legge o pretendere di essere esentati dalle regole o di essere al di sopra delle regole. Si avrebbe la nascita dell’odio ed il rischio è l’anarchia.

Qualche anno fa mi si avvicinò un consigliere comunale chiedendomi di non tener conto di una certa graduatoria per aiutare un suo amico perché “era ora di aiutare i ladispolani” e non i pezzenti stranieri. Ora, senza scomodare Don Lorenzo Milani, che auspicava di dare di più a chi ha di meno per avere una vera parità, la sua frase spiega perfettamente il senso del non rispetto delle norme e perché la loro esistenza è garanzia di parità. Infatti l’accettare che un ladispolano debba avanzare in una graduatoria per il semplice fatto di “essere ladispolano”, significa che chi non lo sia è inferiore ed ha meno diritti. Quindi il violare le regole, il fare il furbo significa volere una “patente” di superiorità su qualcun altro che è stato danneggiato da quella violazione. Davanti a regole chiare e comprensibili una tale patente (nel caso in cui sia concessa) sarebbe evidente. Quando le regole sono poco chiare, si ha il dubbio che qualcuno stia usufruendo di quella patente. Così, quando il genitore chiede di poter avere una deroga ad una regola, in realtà sta affermando semplicemente che il proprio figlio è migliore di tutti gli altri i quali meritano non tanto il suo disprezzo, ma peggio: la sua indifferenza perché per quel genitore gli altri non esistono.

Complessità delle regole e incertezza del diritto non solo creano diffidenza, ma generano anche ignoranza, per cui si rischia anche che accada che il riconoscimento di un diritto venga scambiato per concessione di un favore. La complessità normativa genera quindi incomprensione, questa sospetto e sfiducia, infine odio e reazione. Occorrono invece regole semplici e chiare, con pene certe, ferme e veloci. Occorre insegnare a fidarsi degli altri e dello Stato (che infine siamo noi stessi), comportandosi onestamente anche nelle cose più piccole. In questo modo insegneremo ai ragazzi che una società migliore è possibile. Così grazie alla conoscenza delle regole ed alla fiducia instillata, si potrebbe giungere ad una società nella quale non esisterebbe nessuno che viola le regole volutamente e si avrebbe la pace sociale.

Pubblicato lunedì, 26 Ottobre 2015 @ 06:46:25     © RIPRODUZIONE RISERVATA