Ci siamo, mancano solo le gabbie da aprire e i somari da lanciare per dare il via al Palio di Allumiere 2024 di domenica.
Venerdì la presentazione della 58esima edizione presso la sala conferenze della Fondazione Cariciv con il sindaco collinare Luigi Landi, la presidente dell’Associazione delle Contrade Tiziana Franceschini e la presidente della Pro Loco allumierasca Maria Pinardi.
La tensione è altissima e il senso di comunità è ancora più esaltato dalle cene di contrada. I contradaioli delle sei fazioni – anche di quelle periferiche – daranno il loro contributo affinché vincano i loro colori ovvero: il biancoverde de La Bianca, il biancorosso di Sant’Antonio, il rossoverde della Nona, il bianconero del Burò, il giallorosso del Ghetto e il rossoblù della Polveriera ovvero il rione che detiene il Palio 2023.
Domenica dalle 17 via al corteo storico con la sfilata in costumi cinquecenteschi, aperto dalla contrada vincitrice del palio precedente e chiuso dal carroccio trainato dai buoi, che trasporta il drappo con oltre 250 comparse che rievocano personaggi storici legati all’industria dell’allume.
Intorno alle 19 dovrebbero aprirsi i cancelli per la prima delle tre batterie di corsa in piazza della Repubblica, sullo stile di ciò che avviene in piazza del Campo a Siena. Il Cencio è stato creato da Danila Pietrini e rende omaggio al bicentenario del riconoscimento mondiale dell’Alunite di Allumiere da parte del geologo francese Francois Beudant.
Come accennato, il Palio inizia a corrersi diversi giorni prima del via del mossiere. C’è la messa dei fantini con la benedizione di casco e fazzoletto, il centro di Allumiere che diventa un’intera isola pedonale con musica, storia della contrada, spazio bimbi, bancarelle. Sabato sarà la volta delle ultime rifiniture con la Provaccia alle 19.30 che comprende il Mini Palio e la successiva Notte delle Contrade. Domenica mattina la benedizione degli asini e la loro “punzonatura” ovvero la numerazione.
«Per le contrade è il momento di concretizzare il lavoro di un anno – spiega Landi – perché oltre agli asini e tutto ciò che gira intorno a loro, c’è la preparazione delle comparse, dei costumisti, dei tamburini, degli sbandieratori, dei volontari e delle ditte che lavorano per l’occasione. Fa pacere che ci sia gente che viene apposta ad Allumiere per il contorno, magari la carriera neanche interessa». Tiziana Franceschini si sofferma si sofferma sulla macchina organizzatrice: «Senza i due anni di stop da Covid, saremmo alla 60esima edizione. Ormai si è raggiunta una dimensione di interesse nazionale attraverso il corteo storico. Il rischio-buio? È tutto calcolato, se andasse per le lunghe saremmo pronti». Infine la presidente Pinardi che ricorda il legame stretto fra il palio e gli allumieraschi: «Nel luglio scorso un bimbo è stato battezzato nella fontana “laica” della contrada prima ancora che in chiesa. Basta questo per dare l’idea di cosa significhi essere un contradaiolo». Ultima battuta della presidente Sarracco: «Lo scopo della Fondazione è quello conservare le tradizioni e gli eventi dei comuni del comprensorio. Il Palio di Allumiere rientra totalmente in questo ambito».
Nell’arco dei tre giorni, si prevede la presenza di circa 15-16mila persone. Saranno organizzati i bus navetta per parcheggiare l’auto alla Cavaccia per chi viene dalla Braccianese Claudia dalla direzione di Tolfa e a La Bianca per chi sale da Civitavecchia visto che quasi tutto il territorio del centro di Allumiere sarà trasformato in area pedonale già dal venerdì.