Il sipario è chiuso. Bravi tutti, complimenti, è stato un bello spettacolo. Bravo il regista, bravi gli attori, brave le comparse, specialmente quel Busquets, recita bene. Non poteva durare per sempre, però. Voglio dire, the show must go on, ma fino ad un certo punto. Prendete le giacche, salutate tutti, un ultimo applauso e arrivederci. C’è da fare spazio ad una nuova compagnia.
Barcellona è stata la casa del calcio più bello del mondo. Un calcio che ci ha fatto innamorare, ci ha fatto saltare dal divano, con pizza e birra in caduta libera e mamma rassegnata a dover ripulire. Dribbling, fantasia, invenzioni, piedi buoni. La squadra più forte del mondo, per alcuni la più forte della storia. Messi era un marziano, Xavi era un poeta, Iniesta un artista. Gli altri, tutti gli altri, erano fenomeni. Trofeo dopo trofeo, il Barcellona entrava nella storia.
Ma la storia, come ci insegna il buon Machiavelli, è ciclica. La storia non accetta l’eternità, il mutamento è l’unica costante. Un meccanismo spietato, che non comprende eccezioni. Come un giro sulla ruota panoramica: paghi, sali, ti diverti, tocchi le stelle e torni giù. Nel momento in cui ti siedi, sai già che finirà. Devi essere bravo a goderti l’attimo. E i catalani sono stati bravi, l’attimo in cima alla ruota gli ha consegnato un palmarès d’altri tempi. Poi la ruota è tornata a girare. È il momento di scendere dalla giostra.
I nuovi protagonisti vengono dalla Germania. Portano con loro un calcio meno sensazionale, ma tatticamente infallibile. Non si ammirano più azioni straordinarie come quelle blaugrana, qui si parla di compattezza, precisione, assoluto senso dell’ordine. Il Bayern Monaco è una macchina perfetta, la sintesi di un gioco che per fallire deve solo autodistruggersi. Tutti compiono il proprio dovere in modo minuzioso, niente di più, niente di meno. Questo è lo spettacolo in programmazione per i prossimi anni, questi gli uomini che stanno per salire sulla ruota. Il regista prescelto, ironia della sorte, sarà proprio quel Guardiola che rese grandi i catalani.
Ora più che mai, il calcio europeo ha dei nuovi protagonisti. Forse non serve essere marziani o forse i marziani non esistono. Questi sono tedeschi e di extraterrestre hanno ben poco. Vogliono arrivare in cima alla ruota senza spedizioni spaziali. C’è davvero bisogno di scomodare altri pianeti? L’essere umano basta e avanza.
Un ultimo applauso e arrivederci. Il sipario si chiude, la ruota riparte.