Durante i gironi di TolfArte file interminabili di auto sulla consolare, la Municipale di Allumiere costretta a fare viabilità
Il semaforo temporaneo al km 32 della Braccianese ha dimostrato in pieno tutta la sua inadeguatezza, oltre che pericolosità.
Nella primavera scorsa qualcuno prese una bomboletta spray e scrisse sui new jersey di sicurezza “finché non ce scappa il morto”.
Sono stati posti lì per via dello smottamento dell’asfalto, con annesso restringimento di carreggiata in direzione Allumiere. Dapprima si procedeva in senso unico alternato poi Città Metropolitana – a cui spetta la competenza sulla consolare – ha piazzato due semafori. Risultato? Code chilometriche, rischio tamponamenti e file infinite.
Il problema è detonato con Tolfarte. Infatti le vetture, per raggiungere il centro collinare, arrivano da Civitavecchia, intesa come città portuale ma anche dalla A12. Nella giornata di punta del sabato pomeriggio, c’è stata la paralisi con decine di auto in coda. Questo perché i semafori non sono coordinati fra loco in base al traffico quindi è capitato, anche a chi scrive, di attendere senza che dalla direzione opposta arrivasse qualche altra vettura. Insomma un disastro, con lamentele arrivate persino dal vicino ristorante: infatti la difficoltà nel raggiungere il locale, ha indotto i clienti a invertire la marcia e andarsene. Per risolvere il problema, almeno temporaneamente, è intervenuta la Polizia Locale di Allumiere – competente per territorio – che ha spento i semafori facendo defluire il traffico “a mano” e smaltendo le code. Ma appare evidente che non può essere questo il sistema risolutivo. Anzi, è facile ricordare cosa avviene quando si consuma un incidente, anche banale (spesso causato dall’asfalto sdrucciolevole): la paralisi dell’arteria e il conseguente isolamento dei due pesi collinari visto che la Braccianese è l’unica via di collegamento fra il litorale e i paesi dell’entroterra.
Nei mesi scorsi, proprio il Comune di Allumiere, a seguito delle proteste, scrisse una pec a Città Metro che di rimando piazzò i semafori: «Abbiamo anche scritto per la mancata effettuazione di lavori previsti dopo l’incrocio per La Bianca, sia in direzione della frazione che verso Allumiere le cui risorse sembra siano state destinate ad altri interventi. Si tratta ormai di una situazione a dir poco surreale e disastrosa che oltre a mettere a rischio la sicurezza di persone e cose sta gravando sulle economie della nostra comunità. Riteniamo comunque che l’impegno di tutti possa essere da aiuto e far finalmente capire che questo territorio non può subire questo trattamento» scrissero dal comune di Allumiere.
Anche i civitavecchiesi sono rimasti imbottigliati come racconta il consigliere Luca Grossi in un post social: «Decine di auto in fila per nulla. È inaccettabile che su una strada strategica come la Tolfa–Civitavecchia, che collega anche l’ospedale San Paolo a intere aree del comprensorio, ci sia un semaforo da cantiere, da mesi. I lavori non sono mai partiti, ma il semaforo resta lì. Questo disservizio vanifica parte dello straordinario lavoro svolto in questi giorni dallo staff di TolfArte e dal Comune di Tolfa, che ha saputo attrarre cultura, famiglie e turismo in modo eccellente. Ma la bellezza non basta se le infrastrutture sono ferme. Chiedo con forza che la Città Metropolitana di Roma Capitale si assuma le sue responsabilità».