Il libro “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine” presentato ad Allumiere • Terzo Binario News

Iniziativa dell’Anpi con l’autore Marco Palmieri e la collaborazione del Comune

“Il 3 maggio 2024 alle ore 17,00 presso la Sala Nobile del Palazzo della Reverenda Camera Apostolica si è svolta la Presentazione libro “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine” Le storie delle 335 vittime dell’eccidio simbolo della Resistenza, ultimo appuntamento degli eventi celebrativi in programma per il 25 Aprile Festa della Liberazione dai nazifascisti organizzati dalla Sezione ANPI di Allumiere in collaborazione con il Comune di Allumiere.

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Alla presentazione di questo libro, nell’80° anniversario della strage delle Fosse Ardeatine in ricordo delle vittime dell’eccidio, il Sindaco Luigi Landi ha portato i saluti istituzionali, la Vicesindaca Marta Stampella ha presentato l’evento illustrando anche il senso delle precedenti celebrazioni in programma, in particolare la commemorazione portata nelle scuole medie di Allumiere.

All’evento era presente lo scrittore Marco Palmieri, giornalista pubblicista e studioso di Storia contemporanea, ha lavorato per diverse testate; è membro del Centro Studi della Resistenza dell’Anpi di Roma-Lazio e ha pubblicato numerosi articoli e saggi sulla deportazione, l’internamento e le vicende militari italiane nella Seconda guerra mondiale. Che ha pubblicato, con Mario AvaglianoGli internati militari italiani. Diari e lettere dai lager nazisti 1943-1945 (2009), Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia (2010), Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici 1943-1945 (2012) e Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine. Le storie delle 335 vittime dell’eccidio simbolo della Resistenza (2024).

L’intervento dello scrittore Marco Palmieri è iniziato con un richiamo agli eventi storici, per inquadrare il contesto in cui si svolsero gli eventi, accaduti in piena Seconda Guerra Mondiale a Roma dichiarata “Città Aperta”.

Il 24 marzo 2024 scorso ricorreva l’80° Anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine di 335 vittime la quasi totalità italiane, perpetrato dagli invasori nazisti.

La strage per rappresaglia avveniva 24 ore dopo l’attentato di Via Rasella del 23 marzo 1944, in cui ricadeva l’anniversario della costituzione dei fasci di combattimento, dove morirono 33 soldati tedeschi e 2 italiani, il conteggio della rappresaglia nazista era 10 italiani per ogni tedesco caduto. Nonostante la contabilità degna di un ragioniere vi fu un errore di 5 uomini di scarto, sul destino di questi 5 uomini Kappler prese una decisione autonoma di condanna a morte, nonostante fossero in eccesso rispetto al numero esatto di 330 esecuzioni.

Soltanto 3 uomini di questi 335 avevano a carico reati che per la legge di allora comportava la condanna a morte, degli altri uomini detenuti, che erano una parte del totale, nessuno era imputato di reati che comportassero la pena capitale, anzi alcuni avevano già scontato la pena ed erano in attesa di liberazione.

Il contenuto del libro descrive le biografie di ogni singola persona, ne riporta la vita vissuta fino alla brutale esecuzione del 24 marzo. Emerge una storia di storie, i cui personaggi la morte ha posto gli uni accanto agli altri mischiandone il sangue, nobili, operai, preti, medici, studenti, impiegati, militari, carabinieri, atei, cristiani, ebrei tutti uomini e provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia. Si è parlato anche di una sola donna, Fedele Rasa contadina sfollata che intenta a fare cicoria, nei campi vicino alle cave di pozzolana ove si svolse l’eccidio, che non si accorse dei tedeschi che intimavano l’alt e la uccisero, si può dire che fu la 336^ vittima della strage.

Delle biografie si è data lettura di due vittime del nostro comprensorio, in particolare quella di Aldo Francesco Chiricozzi di soli 19 anni nativo e residente a Civitavecchia, per le leggi dell’epoca ancora minorenne, fu arrestato il 21 febbraio 1944 in un rastrellamento insieme al cugino sospettato di avere fornito sigarette alla Banda d’Achille. Anche Antonio Margioni di 43 anni era nativo e residente a Civitavecchia, la madre di Antonio, tale Margherita Galimberti si ritiene era originaria di Allumiere e per parte del periodo dello sfollamento per il bombardamento di Civitavecchia ha frequentato Allumiere, fu arrestato il 13 marzo del 1944 sospettato di avere contatti con la Banda Partigiana Bandiera Rossa operante nella capitale, la Resistenza era dunque una rete di contatti diffusa anche nella Provincia.

Di Antonio Margioni in sala era presente una lontana parente, la cui storia veniva raccontata in famiglia ed ancora ne aveva ricordo.

Marco Palmieri, in una sala attenta, ha spiegato il grande lavoro svolto per la stesura del libro, a conclusione dell’evento vi è stato fra lo scrittore ed i presenti uno scambio di pareri e la tradizionale firma sulla copia del libro a ricordo, con un cordiale saluto e un appuntamento alla presentazione del prossimo lavoro”.

Il Comitato della Sezione ANPI di Allumiere

Pubblicato sabato, 4 Maggio 2024 @ 13:55:28     © RIPRODUZIONE RISERVATA