Incontro con Gianni Ghiani che ha raccontato in un libro dieci veri casi, dalla denuncia al processo
di Cristiana Vallarino
In una piazza Vittorio Veneto su cui si affacciava il municipio illuminato da riflessi vermigli, una lunga fila di scarpe rosse ieri pomeriggio ha guidato fino alla pinacoteca comunale dove si è svolto l’incontro organizzato dalla sezione tolfetana Fidapa per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Nella sala, soprattutto donne, hanno ascoltato i racconti di Gianni Ghiani, soprintendente della Polizia di Stato a Civitavecchia, a Tolfa come autore del libro “Nome in codice “ROSSO” storie di anime graffiate”, già alla seconda edizione, in cui nell’ambito della violenza di genere, si analizzano vari reati, nelle 10 storie realmente accadute e di cui lo stesso autore ha raccolto le denunce, operato il primo intervento come Capoturno UEPI (Ufficio Emergenza e Pronto Intervento) e seguito l’iter processuale fino all’esito del provvedimento del giudice.

Ghiani, nel suo lungo e appassionato intervento, ha insistito soprattutto sulla necessità di prevenire questo tipo di reati, per impedire che si arrivi ad epiloghi spesso fatali. E per farlo, ha detto, serve soprattutto il coraggio delle vittime ma anche il supporto e la solidarietà degli altri, non solo delle persone vicine. “Importante – ha insistito l’autore – è non farsi i fatti propri, ma se si ha sentore che qualcosa non va, che c’è una donna che subisce abusi, fisici o psicologici, ci si deve rivolgere alla polizia. Che, da tempo, ha una serie di protocolli atti a gestire ogni tipo di situazione, fornendo anche protezione alle vittime. Sono nella maggioranza donne, ma non sono rari i casi in cui a subire è l’uomo”.
Lo scrittore ha evidenziato come sia decisivo avere coscienza dei segnali che precedono la violenza più brutale, non pensare insomma che beccarsi uno spintone o uno schiaffo dal fidanzato mentre si discute sia “normale”. Esortazioni che, ha detto, lui ripete spesso agli studenti delle superiori che incontra nelle scuole.

Dalle presenti sono state diverse le domande a Ghiani, soprattutto riguardo alle “punizioni” che lo Stato dovrebbe essere in grado di infliggere ai colpevoli conclamati di femminicidi o aggressioni brutali e che in troppi casi si risolvono in una manciata di anni di reclusione, grazie all’abilità degli avvocati difensori che sanno giocare a proprio favore col Codice Penale.
L’incontro – presentato dalla past president Giuseppina Esposito – era stato aperto dal saluto della neo presidente Fidapa Tolfa Adriana Adriani, al suo primo appuntamento ufficiale, seguito da quelli della sindaca di Tolfa Stefania Bentivoglio e dell’assessore di Allumiere Alessia Brancaleoni. E poi c’è stata la lettura da parte della socia Fidapa Rosanna Perfetti di una delle storie del libro, quella di Martina, che del ragazzo che la teneva, nonostanze fossse lontano, in una gabbia virtuale e soffocante, anche spiandone il cellulare, si è liberata in primis grazie al suo coraggio, però con l’aiuto dei colleghi di lavoro.
Alla fine l’autore ha firmato le copie dei libri in vendita, il cui ricavato sarà interamente devoluto al Piano Marco Valerio, che si occupa dell’assistenza ai figli minori dei dipendenti della Polizia di Stato affetti da malattie ad andamento cronico.