Fridays for Future, assemblea nazionale a Civitavecchia • Terzo Binario News

Fridays for Future, assemblea nazionale a Civitavecchia

Apr 7, 2022 | Ambiente, Civitavecchia

La tre giorni inizia domani alla sala della Compagnia portuale e si concluderà domenica al Parco della Resistenza

Inizia domani la prima delle tre giornate dedicate all’assemblea
nazionale di Fridays For Future Italia, che quest’anno si terrà
proprio a Civitavecchia.
È la prima assemblea nazionale dall’inizio della pandemia, un momento
per incontrarsi e discutere di crisi climatica, energia, lavoro,
politica, diritti, società, produzione dopo essere scesi insieme per
le piazze di tutta Italia.
Molti attivisti e attiviste da 32 città italiane arriveranno nella
nostra città, che spesso percepiamo solo come una piccola realtà
periferica e di provincia, ma che è inevitabilmente legata alla
narrazione nazionale sulla transizione ecologica, che ci mette al
centro di un dibattito tutt’altro che locale. Per questo pensiamo che
“Pensa globalmente, agisci localmente” non sia solo uno slogan.
Grazie ai progetti alternativi, Civitavecchia può essere l’esempio di
come la giusta transizione non si contrapponga alle esigenze
occupazionali, ma di come lavoro e ambiente coesistano in un futuro
fuori dal fossile.
Non a caso, la prima giornata avrà inizio venerdì 8 aprile alle 18:30
presso la sede della Compagnia Portuale con la plenaria di benvenuto e
la discussione ambiente-lavoro.
Sabato 9 aprile sarà completamente dedicata a workshop e discussioni
tra gli attivisti e le attiviste di Fridays For Future.
Domenica 10 aprile dalle 9:30 alle 11:30 ci sarà la plenaria conclusiva.
Infine, alle ore 12, Fridays For Future dà appuntamento a tutte le
realtà locali, dai lavoratori e lavoratrici, alle associazioni e ai
comitati locali, ai cittadini presso il Parco della Resistenza, per
manifestiamo a sostegno della giustizia climatica e sociale, per
ripartire dalle lotte dei territori, per sciogliere il nodo della
dipendenza fossile, che alimenta solo il fuoco della guerra e ci
impedisce di raggiungere obiettivi prefissati da raggiungere al più
presto, partendo dalla decarbonizzazione nel 2025 e il rilancio
occupazionale attraverso rinnovabili e progetti industriali a zero
emissioni.