Oggi dopo un po’ di tempo incontro Carmelo Travaglia, consigliere comunale di Cerveteri, capogruppo del Partito Democratico.
Parliamo di TARI, la tassa dei rifiuti, ai cittadini si prospetta un aumento del 25 per cento. Solo frutto della raccolta porta a porta oppure c’è di più?
Intanto bisogna ricordare, l’aumento che arriverà nelle bollette in casa dei cittadini è al di sopra del 30%, perché se è vero che l’emendamento del sindaco di circa 500mila euro, abbatte solo i costi della parte riferita alla discarica. Pertanto la sua incidenza sul totale non è una riduzione del 10% come si è annunciato, ma il costo viene ridotto del 3%, passando da un’aumento per quest’anno previsto del 34-35% al 31-32%. Mi sembra chiaro che, se ci fermiamo a costi divisi per gli utenti, non può che essere questa la situazione, ma sono convinto che non è solo la partenza di questo servizio che ha fatto lievitare i costi. Sono anni che si chiede l’inizio del porta a porta, ed allora ci si doveva arrivare con la chiusura del ciclo per far modo che il servizio costasse meno.E’ assurdo che dobbiamo pagare circa 3 milioni di euro di discarica ora ridotti a 2 milioni e mezzo dall’emendamento ( sempre che si raggiunga questo obiettivo).
In confronto al passato, il riferimento è alla precedente amministrazione, qualcosa però è cambiato positivamente. Ricordo per esempio che la raccolta di rifiuti fuori misura, tipo lavatrice, oppure sfalci e ramaglie, si pagavano, ora per evitare che vengano lasciati per strada sono gratuiti. Ricordo male?
Anche con la precedente ditta e quindi con la passata amministrazione i rifiuti ingombranti dovevano essere raccolti senza pagare perché era previsto nel capitolato. Lo facevano attraverso l’uso dell’isola ecologica ( oggi sotto sequestro.) Forse c’è stato un mancato controllo su questo.
Però bisogna anche dire che la ditta passata era da anni che gestiva il servizio e questa attuale sono solo 2 mesi, quindi non si può fare un paragone. Diciamo che su questo argomento, la nuova ditta ( la Camassa) sono partiti bene.
È ipotizzabile una piattaforma CONAI o un centro di compostaggio a vantaggio del comune e quindi dei cittadini o si rischia la solita solfa che a guadagnarci è solo l’imprenditore?
La piattaforma CONAI:I sono anni che chiedo un bando ricognitorio cosi’ come il centro di Compostaggio, sono le 2 strutture che magari faranno anche guadagnare qualche imprenditore ma abbattono sensibilmente i costi. Dove credete che adesso vanno questi rifiuti? in piattaforme CONAI e centri di Compostaggio, pero’ lontani e con costi di trasporto e personale altissimo. Quindi ben venga il guadagno di un imprenditore se poi mi abbatte i costi e mi favorisce posti di lavoro per i miei cittadini.
Mi piacerebbe parlare di Multiservizi, il Sindaco ha dichiarato che i cinquecentomila euro saranno restituiti, ti risulta?
E’ vero il sindaco ha annunciato la restituzione dei 500000 euro che la Multiservizi ha avuto come prestito, pero’ bisogna anche dire che in commissione bilancio è stata visionata una nota di Multiservizi che si rendeva disponibile a versare la somma, ma che chiedeva anche un ulteriore prestito di 750000 euro, quindi mi sembra una partita di giro…ti restituisco i soldi pero’ mi aumenti il prestito.. .insomma mica male no? Mi domando se non davano dimostrazione di restituire il prestito se l’amministrazione poteva prestare altri 250000 euro!
Sei soddisfatto della gestione Multiservizi, il nuovo presidente ha dato una svolta?
La gestione di Multiservizi non si può valutare con un si o un no! Bisogna dire che Claudio Ricci è da poco tempo che ha preso le redini di questa società e non si può dare nessun giudizio. I mali dalla società partecipata sono molti e vengono da lontano, ad iniziare dalla sua costituzione. Ricordo che fui l’unico consigliere che voto’ contro lo statuto e l’atto costitutivo della Multiservizi, perché mi sembrava una scatola vuota, senza capire chi l’avrebbe riempita. Altra cosa che bisogna evidenziare che la società gestisce servizi in perdita con l’esclusiva delle farmacie, pertanto non può che perdere. Ed allora, se sta in perdita, forse un soggetto privato la saprebbe far funzionare meglio anche perché non si porta dietro tutte quelle difficolta di un ente pubblico.
Qual è il futuro a questo punto della partecipata?
Il futuro della partecipata, è di difficile identificazione, perché o diventa veramente un soggetto che sta nel mercato, ampliando anche i servizi, ma garantendo sia la qualità che l’economia; oppure diventa difficile continuare a tappare buchi, perché arriverà’ il momento che, non ci saranno più’ lecondizioni per salvarla. Insomma se continua a dare servizi non eccezionali, a costi molto più’ alti di un soggetto privato, il futuro lo vedo difficile.
È un’evoluzione della nuova sinistra che cede ad ACEA, a ITALGAS, privatizza i cimiteri, vende le partecipate? Una volta era un credo neoliberista o sbaglio? Difficile rispondere, è senza meno più facile oggi far gestire ad altri.
Intanto l’Acea non è stata una scelta ma un obbligo dovuto alla legge governativa chiamata legge Galli, il consorzio è obbligatorio e non facoltativo (ndr: alcuni comuni stanno tentando di resistere). Inoltre non è che prima questo servizio lo gestiva un ente pubblico, ma una società’ privata chiamata SICEA, che è andata fuori mercato perché non in grado di gestire le metodologie che richiama la legge, cioè’ erogazione e depurazione: basta pensare che non ha potuto nemmeno partecipare al consorzio obbligatorio dell’Ato 2.
Forse dovremmo domandarci perché ormai non conviene più’ gestire i servizi attraverso gli Enti Pubblici, pena aumento dei costi indiscriminati. Ed oggi i servizi vengono totalmente pagati dai cittadini. Solo un dato per tutto, dal momento che un servizio passa al pubblico il 50% della forza lavoro dichiara la non disponibilità’ a fare alcune mansioni. Forse è anche un aspetto culturale.
Ringrazio Carmelo della disponibilità, come sempre sono disponibile ad offrire lo spazio necessario a chi intende replicare.
Grazie a tutti dell’attenzione.
Luciano Romeo