Civitavecchia, Pap: "Bene l'odg anticarbone del consiglio comunale" • Terzo Binario News

Civitavecchia, Pap: “Bene l’odg anticarbone del consiglio comunale”

Ott 26, 2019 | Civitavecchia, Politica

“Dopo mesi di silenzi ed occasioni perse la discussione sul futuro della centrale TVN e quindi dell’intera città coinvolge finalmente tutte le forze politiche e sociali cittadine.

In questo senso consideriamo positivamente l’ordine del giorno prodotto dalla conferenza dei capigruppo e votato all’unanimità in consiglio comunale. In questo documento infatti si impegnano formalmente Sindaco e giunta ad esprimere, in ogni sede, netta contrarietà alla costruzione di nuovi impianti alimentati a gas e/o sistemi finalizzati alla produzione di energia mediante combustione di qualsiasi sostanza, ivi compresi rifiuti di qualsiasi tipo, sia sul territorio comunale sia sui territori di comuni limitrofi a Civitavecchia. Bene! Consideriamo questo un passaggio fondamentale ed una vittoria indiscutibile di tutti quei comitati e di tutti quei cittadini che da decenni, anche quando le istituzioni latitano, lottano contro l’inquinamento e per la tutela della salute pubblica. Nonostante questo però, non possiamo evitare di registrare con preoccupazione alcune esternazioni che, a pochissimi minuti dal voto unanime del consiglio, alcuni esponenti di maggioranza e di opposizione hanno voluto regalare ai colleghi ed ai tanti cittadini presenti. Ci riferiamo in particolare alle dichiarazioni del consigliere PD Marco Di Gennaro il quale, dopo aver ricordato l’audizione dell’A.D. Enel Tamburi presso la Commissione Attività produttive della Camera del 15 maggio scorso, ha sostanzialmente definito inutile la posizione espressa dal consiglio comunale che egli stesso ha votato. Il progetto di realizzazione di nuova capacità a gas che, è bene ricordarlo, non riguarda solo Civitavecchia, è, secondo alcuni consiglieri, affare nazionale e non può quindi essere messo in discussione o bloccato da iniziative locali anche quando queste sono espressione di una posizione presa dalla più alta assise cittadina. Al di là del fatto che un comune, in situazioni come la nostra, può e deve imporre prescrizioni severissime, quello che afferma Di Gennaro e che viene ripreso sottovoce anche da altri consiglieri è in parte vero. Dietro la scoperta dell’acqua calda si cela però la vera natura di questa trasversale riflessione. Infatti, se al voto di giovedì, non farà da subito seguito un’azione politica ed istituzionale capace di far pesare in ogni sede il NO di Civitavecchia ai combustibili fossili e ad ogni possibilità di bruciare rifiuti sul territorio, il lavoro della conferenza dei capigruppo ed il successivo voto del consiglio comunale resterebbero atti simbolici utili magari a salvare la faccia il giorno in cui, inevitabilmente, si alzerà la tensione di fronte all’ennesima vittoria di Enel sul territorio. Temiamo infatti che il vero obiettivo di alcuni sia esclusivamente quello di arrivare a siglare una nuova e più “vantaggiosa” convenzione con l’Enel. Non vorremmo che, ancora una volta, si partecipasse ad una trattativa solo per monetizzare la presenza delle centrali in città facendo sparire dai radar il bene collettivo ed il disegno di un futuro cittadino finalmente libero da certe ingombranti presenze. Se così fosse, se si evitasse per l’ennesima volta lo scontro con l’Enel ai tavoli di concertazione, se si ammainasse di nuovo la bandiera della città e se a prevalere fossero ancora gli interessi particolari di piccoli gruppi o grandi individualismi, ad essere sconfitta non sarebbe un’area politica, un comitato o un movimento, ma un’intera comunità. Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo ancora: la nuova centrale a gas di Enel regalerebbe a Civitavecchia un futuro di malattie, inquinamento e disoccupazione. Noi siamo convinti che sia ancora possibile immaginare e costruire un futuro migliore per la città. Invitiamo quindi il consigliere Di Gennaro ad andare oltre la scoperta dell’acqua calda, a superare i confini cittadini e ad intercedere presso i rappresentanti istituzionali del suo partito – che governano regione Lazio e Paese – , al fine di bloccare davvero questo sciagurato progetto. Su una cosa siamo d’accordo con lui e con altri consiglieri: il voto simbolico non serve a niente. È per questo che la nostra azione non si esaurirà col voto consiliare del 24 ottobre. È per questo che continueremo le nostre mobilitazioni per l’occupazione, per la salute pubblica e per la giustizia ambientale”.

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