A Fiumicino la crisi Alitalia tiene alta l’attenzione della politica locale oltre quella nazionale. Il rischio infatti è che a prescindere la piano che verrà varato potrebbero saltare diversi posti di lavoro. Su questo tema si è espressa questa mattina il Presidente del Consiglio Comunale Michela Califano con un comunicato che mette in luce il rischio ristrutturazione già visto nel 2008.
“Ora che il salvataggio di Alitalia è vicino bisogna evitare una ristrutturazione aziendale in stile 2008. No a nuovi licenziamenti, no a nuove cassintegrazioni. In Aeroporto le voci di un possibile piano che prevede migliaia esuberi si sta facendo largo, gettando nell’incertezza e nel più completo caos i dipendenti della compagnia di bandiera. Attenzione a non trasformare – continua la Califano – quindi la questione Alitalia in un boomerang occupazionale che piegherebbe le ginocchia della nostra città e dell’intera Regione Lazio. C’è bisogno invece di tutta la competenza dei dipendenti Alitalia per rimettere nuovamente le ali alla compagnia di bandiera. Servono nuove rotte verso i paesi extra Ue. Nuovi collegamenti. Un piano di rilancio aziendale che funzioni e non nuovi licenziamenti che trasformerebbe il salvataggio in un nuovo bagno di sangue. Altrimenti ogni cinque anni ci ritroveremmo a parlare di salvataggio di Alitalia e di nuovi migliaia di esuberi. Questo non lo possiamo accettare. ”
Anche il PDL interviene sul dibattito sollevando soprattutto il problema occupazionale oltre che strategico. “La notizia della messa a terra di 20 aeromobili Alitalia a medio e breve raggio sta creando non poche preoccupazioni. Ciò potrebbe equivalere al rischio di nuovi tagli del personale e il ricorso alla cassa integrazione, a oggi non quantificabile ma sicuramente pesante.”
“Per dar seguito al consiglio comunale congiunto – dichiarano i consiglieri comunali Mauro Gonnelli, William De Vecchis e Raffaello Biselli. – sulla crisi Alitalia e sulle ripercussioni economiche e sociali che da questa decisione potrebbero scaturirne, ora bisogna dare vita a un tavolo tecnico permanente al quale far sedere l’amministrazione comunale di Fiumicino, una rappresentanza del consiglio comunale e dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione, delle sigle sindacali, Cisl, Uil, Cgil, e Ugl e di quelle di categoria dell’indotto aeroportuale, per monitorare l’evolversi della situazione.
Questo tavolo va convocato urgentemente, invitando anche rappresentanti della Regione Lazio, Comune di Roma senza perdere ulteriore tempo: si deve dare seguito alle intenzioni dichiarate da tutte le forze politiche, altrimenti queste rimangono sterili parole.
Come è stato evidenziato dai nostri interventi, se il territorio non reagisce per primo, se non si affronta in maniera determinata la situazione, non si manda un messaggio concreto e deciso ai vertici del governo, saremo travolti dagli eventi.
Come centrodestra, per una questione di stile abbiamo evitato comunicati politici trionfanti e autocelebrativi, siamo rimasti con i piedi per terra e concreti sul da farsi, anche perché chi ha seguito i lavori sa benissimo come è nato il consiglio comunale e come è stato redatto il documento. Manterremo sulla questione occupazionale e aeroportuale un atteggiamento costruttivo e propositivo di azione unitaria, ma vogliamo atti concreti dal sindaco e dalla giunta e che gli impegni siano mantenuti.
Nelle prossime ore – concludono i consiglieri PDL – chiederemo un incontro con il presidente del consiglio comunale e i capigruppo dei partiti per organizzare i lavori e verificare se ci sia la volontà di tutte la parti di proseguire in questa direzione”.

