La Asl Roma 4 appresa a mezzo stampa la notizia riguardante il Ps di Bracciano, ha richiesto al personale di turno di chiarire la vicenda mediante una dettagliata relazione dei fatti.
“Il paziente giungeva al PS di Bracciano per sospetto tia in paziente con pregresso ictus singhiozzo da tre gg e stato soporoso ma risvegliabile, il 20 agosto alle ore 17 25 veniva aperta la scheda e visitato.
Si precisa che in PS non sono presenti letti di degenza, ma in quanto PS ci sono solo le barelle su cui i pazienti vengono visitati, trattati e tenuti n osservazione per ripetere ulteriori accertamenti ed eseguire le cure del caso. Due letti presenti in PS sono dedicati per i pazienti più gravi , con decubiti.
Il paziente veniva sottoposto agli accertamenti di laboratorio e radiologici del caso. Tutti i parametri vitali venivano rilevati tutti i giorni e più volte al giorno compresa la glicemia in quanto segnalato come paziente diabetico. A distanza di 24 ore ovvero il 21 agosto alle 18, come da protocollo, veniva sottoposto ad ulteriore accertamento tac, la prima era negativa, e anche la seconda. Rimaneva in osservazione per il singhiozzo.
I famigliari nel frattempo venivano informati dell’evoluzione dello stato del paziente. Il Medico di turno del 22.8.18 parlava con la figlia spiegando che verosimilmente era stato un TIA e che poteva portarlo a casa e programmare ulteriori accertamenti del caso. Successivamente la collega in turno contattava il capo Turno del Sant’Andrea, DEA di riferimento, a cui spiegava il caso. Il Collega del Sant’Andrea non ravvedeva la necessità del trasferimento per una valutazione neurologica, in quanto aveva già fatto tutto, ma nonostante tutto la Collega del PS di Bracciano al fine di andare incontro alle richieste della famiglia e per il bene del paziente organizzava il trasferimento. Si precisa che in PS in quei giorni vi era un gran carico di utenti in attesa di visita essendo oggetto nei giorni estivi di sovraffollamento.
Pertanto la famiglia è stata chiaramente informata di quello che avesse il parente ovvero un TIA, ha aspettato due giorni durante i quali è stato sottoposto a tutti i controlli dovuti e richiesti, il paziente si è alimentato e come si evince anche dalla cartella è stato trattato con insulina regolarmente, gli è stata somministrata la terapia domiciliare aiutato nelle cure igieniche e assistito in ogni necessità.”
Dalla relazione dei fatti, si ritiene pertanto che sia stato effettuato un intervento efficace ed efficiente, in relazione alla funzione dell’ospedale eletto a rete di urgenza ed emergenza. Si è attivata nel migliore dei modi la collaborazione in rete con il Dea di riferimento, ovvero il S.Andrea, che ha attivato anch’esso le procedure indicate per la suddetta tipologia di malessere. È doveroso ricordare che per tale patologia è opportuno effettuare tutti gli accertamenti in collaborazione con il medico di medicina generale che segue il paziente”.