Borgo rurale abusivo a Civitavecchia scoperto dai Carabinieri • Terzo Binario News

Borgo rurale abusivo a Civitavecchia scoperto dai Carabinieri

Lug 23, 2022 | Carabinieri, Civitavecchia, Cronaca

Le case costruite a Sant’Agostino su terreni Arsial saranno abbattute; nel blitz dei militari denunciata una donna per ricettazione

Una quindicina di case abusive a Sant’Agostino scoperte dai Carabinieri. Intervento ieri degli uomini di via Antonio da Sangallo che hanno individuato una costruzione dove vivono famiglie italiane e straniere pagando un affitto ma in un alloggio totalmente irregolare.

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La costruzione si trova su via Fontanatetta 9, una traversa del vialone che porta prima alla Madonnina di Pantano e poi alla spiaggia o verso il Mignone.

Bisogna però avventurarsi nell’entroterra prima di arrivarci perché si trova nelle campagne di proprietà dell’Arsial e giungere in quello che di fatto è un borgo rurale come ce ne sono tanti.

Con la differenza che però, a parte una casa colonica che rappresenta il nucleo originario dell’abitato, non ci dovrebbe essere nulla. Nemmeno la sbarra che apre e chiude l’accesso, peraltro modernissima e automatizzata.

Gli uomini dell’Arma ieri mattina si sono presentati in forze per verificare la situazione: personale della Compagnia, della stazione di Civitavecchia con l’ausilio dei Cinofili e dei colleghi Forestali, hanno verificato lo stato dei luoghi. Durante il controllo è stata trovata una donna, denunciata per questo, in possesso di monili e refurtiva e dunque è stata accusata di ricettazione.

Per il resto, il controllo dei militari è proceduto senza intoppi e soprattutto senza ostacoli da parte degli abitanti. Come accennato circa 15 famiglie di provenienza diversa, vivono nel borgo ma non hanno opposto alcuna rimostranza rispetto al controllo.

A seguire sono stati avvertiti il Comune di Civitavecchia la stessa Arsial di quanto stesse avvenendo e infatti di lì a poco sono arrivati un rappresentante dell’Ufficio Tecnico del Pincio e un avvocato dell’Agenzia agricola. Facendo il punto della situazione, è emerso come l’abuso fosse noto tanto da arrivare in tribunale circa una decina di anni fa m da allora nulla si è mosso e i nuclei familiari hanno continuato a viverci, pagando circa 300 euro al mese. Anche i tecnici hanno effettuato la loro ricognizione, confrontando quanto visto con le particelle catastali risultanti al Pincio per verificare le anomalie. Di quanto riscontrato è stata avvertita la Procura ed è probabile che prossimamente tutte le costruzione abusive verranno abbattute.