Mazzarino sul consiglio di ieri: «Finalmente opposizione agguerrita e adeguata» • Terzo Binario News

Mazzarino sul consiglio di ieri: «Finalmente opposizione agguerrita e adeguata»

Mar 8, 2024 | Ladispoli, Politica

Descrivere e commentare il consiglio del 7 Marzo è estremamente imbarazzante per chi, come noi crede nella buona amministrazione, in quanto abbiamo visto l’opposizione argomentare in modo, finalmente, adeguato e chi ha avuto modo di essere in aula ha visto momenti di patos.

Però, purtroppo continua l’atteggiamento arrogante, spocchioso e, soprattutto aggressivo del sindaco, ai limiti dell’intimidazione dell’opposizione, fatta di scherno e sottintesi che rimandano al lavoro di Tizio piuttosto che alle riunioni fatte con Caio.

Peccato non si abbia mai il coraggio di andare fino in fondo specificando nomi, fatti e date certe e quindi finisce per essere buttato tutto in polemiche da bar comode al sindaco per non rispondere.

Quindi “momenti di gloria”, sebbene a tratti, per tutti i consiglieri di opposizione, ciascuno con le proprie argomentazioni e bene hanno fatto nel rivendicare i metodi nella distribuzione dei documenti e bacchettare la Segretaria che con superficialità aveva dato immediatamente esecutivo il punto 2.

Dai consiglieri di maggioranza invece solo i soliti interventi di maniera per le dichiarazioni di voto, molto ossequiosi da parte del vicesindaco, ed il consueto comportamento signorsì degli altri.

Finalmente abbiamo sentito la voce di Pascucci, piena di consapevolezza tecnica ma con il grandissimo difetto di aver assecondato il derby Ladispoli-Cerveteri che ha fuorviato la discussione dal merito che esprimeva aspetti molto gravi facilitando Grando nel mantenere la sua cortina fumogena.

Grando che, a sua volta si è nascosto dietro i tecnici addossando la responsabilità ad altri o rivendicando il diritto di aver cambiato opinione fra il Grando 1 e il Grando2. Per la prima volta, stranamente, si è assistito ad un consiglio durato oltre sei ore diversamente ai tagli improvvisi ad un paio di ore massimo ascoltati fino ad oggi, e questo la dice lunga sugli interessi portati in aula dal sindaco Grando.

La tecnica è nota come saturazione, ovvero portare talmente tanti provvedimenti da impedire la sana e chiara discussione. I lettori ci perdoneranno quindi la necessità di sintesi.

Torniamo a ricordare che la variante ha origine con Paliotta, ed era errata anche allora, condotta in assenza di VAS cominciando con il percorso sbagliato visto che era obbligatoria. Anzi, ci tornano a memoria 47.000€ pagati per una VAS mai vista e nessun incontro con i cittadini.

Grando ha peggiorato la situazione continuando a non considerare la VAS salvo prendere un ceffone dalla Regione ed essere costretto poi a farla. Grando cosa fa, porta avanti le due procedure, VAS e Variante con la foglia di fico di poterlo fare con una lettura capziosa delle sentenze che riguardano casi particolari e fuggendo da tutte le norme organiche che indicano che la Variante possa essere votata solo dopo l’approvazione della VAS.

Ma in questo modo tutto il processo partecipativo è stato eluso e limitato alle semplici osservazioni votate con i soliti metodi ridicoli. Tutto il solito caos ha impedito di focalizzarsi sulle reali magagne. Si è quindi in presenza di due strumenti non approvati, VAS e Variante, e di privati che presentano richieste nella supposizione di aver risposto alle prescrizioni ma senza certezza che sarà così in seguito e senza norme di tutela generale come dei consorzi di comparto.

Quindi il primo punto ha messo a conoscenza dei consiglieri le risposte del Comune alle prescrizioni della Regione che ha chiaramente imposto di porre molta attenzione e risolvere problemini come la depurazione, all’acqua l’ambiente che nel primo documento Grando avevano forti carenze.

Ora, in Regione, la risposta verrà valutata se rispondente alle richieste oppure porranno ulteriori limiti e non saranno tempi brevi. Una domanda sorge spontanea, ma non si sta sprecando il tempo degli uffici per valutare progetti che potrebbero dover essere modificati e che sono valutati in assenza di programmazione dei servizi che sarà molto costoso sanare dopo? Forse siamo ai limiti dell’esposto alla Corte dei Conti?

Si è poi passati ai punti 2 e 3 ovvero i Piani Integrati al km 38 e 37. Precisiamo che era diritto dei proprietari presentare un piano e degli uffici rispondere. Ma la risposta avrebbe benissimo potuto essere che essendo la procedura VAS ancora in itinere non si poteva procedere con la variante di una variante generale a sua volta non approvata cosa che di fatto è logica e corretta. Gli uffici poi avrebbero avuto il dovere di rappresentare che i progetti presentati hanno una gravissima lacuna, ovvero che ogni Piano Integrato presenta una sua limitata soluzione del problema depurazione, senza avere risposte da ATO per l’acqua, oltre ad una visione limitata della viabilità e nessuna certezza per la tutela dell’ambiente.

Era dovere del sindaco cercare di ridurre il danno e non accettare supinamente i singoli Piani Integrati, ma non l’ha fatto ed è gravissimo, magari aveva interessi politici da soddisfare. Dove sono i vincoli di comparto che potevano essere imposti a tutta l’area D3 (sviluppo) come una volta era presente ed oggi scomparso per la C3 (sviluppo urbano)?

Dov’è la programmazione per l’area H2 per la quale il comune ha messo a bilancio oltre 2 milioni di euro di incasso da parte di privati visto che era l’area del vecchio Paino di Zona Olmetto? Bastava dire che l’urbanizzazione dell’area D3 doveva avvenire attraverso un comparto ed una proposta organica di tutti i proprietari attraverso un Consorzio tutto sarebbe stato più organico.

Invece si è creato un corridoio preferenziale per le prime due proposte arrivate, che non è certo un corridoio verde e fa tornare a mente il lodo Gotha, detto il lodo del silenzio/assenso. Patetiche le motivazioni del sindaco sul contributo preso in anticipo, neanche se il comune fosse alla canna del gas, mentre non ha battuto occhio nello spendere 360.00€ per il concerto di Capodanno del cui resoconto ancora si attende riscontro.

Gli altri punti erano atti normali, in un caso dovuti come il PEBA, anche se invece il punto 3 circa l’edificio Ecclesiastico rientra nello stesso filone di problemi sui servizi. Purtroppo, visti gli argomenti è inevitabile che dovremo tornare a discuterli una volta che essi siano pubblici. A nostro avviso è evidente che il consiglio, dopo la solita commissione urbanistica ‘prêt-à-porter’, ha visto gestita la massa documentale con i soliti metodi spicciativi da bar per evitare che venissero poste le domande scomode e che chi ascoltava capisse i problemi reali. Problemi reali che si vedono ad occhio nudo preso atto che in un quadrante come quello dell’area produttiva D3 e fino a tutto il Piano di Lottizzazione Olmetto, e parliamo di almeno 100ettari e non è affatto chiaro il sistema di rispetto delle regole e dell’ambiente.

È possibile addirittura ipotizzare che una regia occulta stia programmando tutto questo settore ma fuori delle regole di pianificazione, trasparenza e partecipazione dei cittadini attraverso una serie di singoli atti che vedono attori protagonisti specifici imprenditori e tecnici.

Purtroppo, il conto sarà salato per normali cittadini e gli errori indelebili per l’ambiente e la società li sconteremo negli anni a venire incluse le nuove generazioni prese in giro dal falso progresso. Aforisma del giorno “No. È il grande inganno, la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti”. Ernest Hemingway

cardinal Mazzarino